“Vincere grazie a know-how e specializzazione”
Autel ha presentato nel 2022 la gamma MaxiCharger dedicata all’e-mobility, caratterizzata da prodotti all’avanguardia che spaziano dai caricatori domestici in AC fino alle colonnine fast e Hpc. A livello globale l’azienda prevede di raggiungere il miliardo di fatturato entro i prossimi 3 anni e l’ev-charging avrà un peso sempre maggiore. Intervista a Mattia Silvestri, responsabile vendite Sud Europa
di Matteo Bonassi
Autel nasce nel 2004 come azienda dedicata alla realizzazione di dispositivi per la diagnostica auto, un settore che ha portato la società a specializzarsi nella realizzazione di hardware dalle dimensioni molto compatte e ad alto contenuto tecnologico, come appunto i tablet che vengono utilizzati per dialogare con le centrali- ne dei veicoli. Da questa premessa l’approccio al mercato dell’e-mobility, dove Autel è presente a livello internazionale dal 2020, è stato piuttosto semplice, grazie alle competenze maturate in un settore molto più complesso. «Avendo accumulato un forte know-how nell’automotive il passo successivo, ovvero quello di approcciare il mondo della ricarica, è stato naturale, visto che già l’azienda aveva tutte le competenze tecno- logiche per poterlo fare e che questo business rappresenta a oggi un’enorme opportunità di crescita» spiega Mattia Silvestri, responsabile vendite di Autel per il Sud Europa. Ad esempio, a diagnosi dello stato di salute della batteria di un Bev o di un’ibrida Plug-in è una funzionalità che Autel ha deciso deciso di implementare an- che sui propri ev-charger ed è una caratteristica peculiare dell’offerta: «In futuro, il nostro obiettivo è quello di allargare lo spettro di utilizzo di questa funzionalità. Vogliamo fare in modo che i nostri ev-charger siano in grado di dialogare con la centralina del veicolo per riuscire a fornire una serie ancora più completa di dati e funzionalità utili al cliente finale».
Come è strutturata la sede italiana?
«La sede ha aperto nel 2014, in provincia di Venezia. Qui possiamo contare su di un magazzino nelle vicinanze dell’aeroporto di 4mila mq, a cui si aggiungono 1.000 mq di uffici con un organico di 40 persone composto da impiegati cinesi e italiani in egual misura, che collaborano in una realtà perfettamente integrata al territorio. Questo rappresenta un importante punto di for- za a livello strategico perché siamo in contatto diretto e costante con i nostri siti produttivi di Shenzen e in Vietnam e possiamo intervenire molto velocemente per modificare la produzione facendo fronte in maniera tempestiva alle richieste dei clienti».
Come siete organizzati a livello distributivo?
«Per le wall box domestiche e per le soluzioni in DC meno potenti ci affidiamo solo ed esclusivamente ai distributori. Lavoriamo principalmente con Coenergia, PM Service, con il distributore spagnolo Amara e con Energia Italia nel mondo del fotovoltaico. Per policy non lavoriamo direttamente con clienti privati o installatori. L’altro nostro riferimento a livello commerciale sono appunto i Cpo: per una realtà come la nostra essi rappresentano la chiave per sviluppare un business importante, soprattutto sugli ev-charger ad alta potenza».
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