La ricarica semplice ha un nome: Plug & Charge
Grazie all’adozione del protocollo ISO 15118, il sistema PnC garantisce totale immediatezza nelle operazioni di ricarica. Al momento è adotto da poche autovetture e da una selezione di operatori. Ma già dal 2023 la sua diffusione è destinata a crescere
Di Antonio Allocati
L’affermazione di un mercato passa anche da fattori chiave come semplicità e immediatezza, elementi che consentono infatti l’accesso e l’utilizzo di prodotti e strumenti a un’utenza sempre più allargata. Nel caso dell’e-mobility, una delle evoluzioni alle quali si guarda con maggiore interesse per rendere più agevole e accessibile l’esperienza di ricarica del proprio veicolo elettrico, è ricondotta sotto la sigla Plug & Charge (PnC), acronimo che definisce un sistema di trasmissione dati in grado di evitare, ad esempio, il ricorso a particolari applicazioni multimediali per lo smartphone o all’impiego di Rfid card di autenticazione. La tecnologia Plug & Charge è fondata, nello specifico, sul protocollo ISO 15118, standard internazionale che delinea un’inter- faccia di comunicazione bidirezionale da veicolo a rete come il Vehicle to Grid, e annovera al suo interno numerosi utilizzi intelligenti, tra i quali, appunto, la funzione PnC. Grazie al protocollo ISO 15118, l’automobile elettrica e la colonnina di ricarica sono in grado di dialogare e riconoscersi attraverso una comunicazione crittografata senza necessità di ulteriori passaggi o interazioni; in pratica sfruttando unicamente un semplice account creato per la fatturazione.
In principio fu Tesla
Un sistema intuitivo e lineare che rimanda a quello adottato sin da subito da Tesla per le proprie colonnine di ricarica Supercharger e che rappresenta, da sempre, un vantaggio competitivo non certo marginale della proposta della casa americana. Per rifornire di energia green la propria vettura un utente Tesla, infatti, non deve fare altro che parcheggiare l’auto nella zona adibita alla ricarica, connettere il cavo attendendo il classico verde della spia Led e monitorare lo stato del processo di ricarica dal cruscotto della macchina o consultando l’applicazione Tesla. Sempre a proposito delle infrastrutture di ricarica della casa di Ellon Musk, va ricordata un’importante novità che potrebbe ulteriormente estendere la diffusione e l’utilizzo dei Supercharger (e quindi anche il PnC). Si tratta del progetto Non-Tesla Supercharger Pilot grazie al quale alcune stazioni del marchio statunitense sono interoperabili e quindi accessibili ai possessori di vetture elettriche di altri brand, ovviamente anche quelle poche che attualmente – come si vedrà più avanti – adottano la funzionalità PnC. Avviato ufficialmente lo scorso maggio in alcuni Paesi europei (Austria, Belgio Spagna, Svezia e Regno Unito) il progetto dal 17 novembre scorso è approdato anche in Italia, “aprendo” dunque le proprie funzionalità a 147 charging point con potenza superiore a 150 kW
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