Scame Parre: innovazione e design, binomio vincente
Dagli ev-charger ultrafast al caricatore in DC da parete be-d fino ad arrivare alla nuova wall box be.-W [2.0] che segna un importante evoluzione in termini di connettività, facilità d’uso e installazione: una gamma completa e dal design unico grazie a cui la mobilità elettrica è cresciuta diventando il business più importante di Scame Parre. Intervista al Ceo Stefano Scainelli
di Matteo Bonassi
Il know-how di un’azienda storica costantemente proiettata nel futuro per continuare a proporre soluzioni innovative. Questo concetto ben riassume la filosofia con la quale Scame Parre approccia il mercato dell’e-mobility, settore dove opera da oltre 20 anni e in cui continua a confermarsi tra i trend setter grazie a prodotti all’avanguardia, rigorosamente made in Italy, attenti al design che fanno dell’affidabilità e della semplicità d’uso e installazione uno dei propri punti di forza. «Siamo stati una delle prime aziende in Europa e sicuramente in Italia ad affacciarsi sul mercato della mobilità elettrica» racconta il Ceo Stefano Scainelli. «Nell’ambito dell’offerta stiamo cercando di proporre una gamma di prodotti e servizi che sia il più completa e soprattutto il più aggiornata possibile. Questo aspetto è uno dei più sfidanti, perché il mercato della mobilità elettrica è un settore molto dinamico, con un ciclo di vita dei prodotti brevissimo che richiede un importante sforzo in termini di innovazione».
Cosa vi distingue nell’approccio all’e-mobility?
«Riteniamo di essere particolarmente efficienti nel post vendita: uno degli elementi chiave quando si opera in un settore dove non si vende soltanto un prodotto, ma sono altrettanto importanti i servizi annessi ad esso. Credo che il nostro impegno in questo senso sia una delle caratteristiche che vengono puntualmente riconosciute dal mercato a Scame Parre e che sta pagando in termini di risultati, sia per i sistemi di ricarica domestici, sia per quelli destinati all’utilizzo pubblico».
Quanto incide oggi il business dell’e-mobility sul fatturato?
«Scame Parre come gruppo stima di chiudere l’ultimo esercizio a 175 milioni di euro (la capogruppo italiana sfiora i 92 milioni di euro). Possiamo dire che la mobilità elettrica non supera il 50% del business e non è inferiore al 20%. Questo per confermare che si tratta di un segmento molto importante. In Scame Parre abbiamo tre macro aree principali di intervento: mobilità elettrica, applicazioni industriali e prodotti per impianti elettrici a rischio esplosione. Oggi l’e-mobility è la più importante».
Quali sono le vostre previsioni di crescita per questo segmento?
«Riceviamo segnali piuttosto altalenanti. Sicuramente il settore è in crescita ma non con i tassi che registrava lo scorso anno, sia in Italia sia a livello europeo. Relativamente al nostro Paese, il problema più grosso è stata la discontinuità degli incentivi sulla vendita di veicoli elettrici. C’è stata troppa incertezza e questo ha rallentato il mercato. Altro punto dolente è stata la scelta di escludere le flotte aziendali dagli incentivi. È stato un errore perché le aziende erano tra le poche – in un momento non particolarmente florido per l’economia in generale – che potevano permettersi questo tipo di investimenti, soprattutto se consideriamo tutte le società che avevano la necessità di ottenere le certificazioni ESG (acronimo di Envirolment Social e Governance, NdR). La speranza è che la nostra classe politica affronti il prima possibile questo argomento, perché non possiamo permetterci di rimanere indietro rispetto al resto del Continente».
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