DC Fast charge: i vantaggi delle stazioni sotto i 100 kW
Le colonnine in DC in questo range di potenza risultano particolarmente adatte per rispondere alle esigenze del mercato. in ambito pubblico e semi-pubblico offrono infatti un’alternativa più economica alle stazioni Hpc, le aziende – grazie al nuovo decreto sulla tassazione delle auto a uso promiscuo – sono sempre più vicine all’elettrico riguardo alle proprie flotte e, nel segmento C&I facendo riferimento alla logistica, possono risultare la giusta via di mezzo per assicurare rifornimenti veloci
L’offerta di mercato, se da un lato sta sviluppando soluzioni di ricarica ad alta potenza per velocizzare ulteriormente il rifornimento energetico e offrire un’esperienza di ricarica sempre più vicina al pieno di carburante (che in un futuro non troppo lontano sarà possibile anche grazie alle batterie di nuova generazione), dall’altra prosegue il proprio impegno nell’offrire prodotti scalabili in grado di accontentare target di utenza ed esigenze di un mercato sempre più frammentato in termini di target e possibili applicazioni. Proprio in quest’ottica la gamma di EV-charger in DC con potenza sotto i 100 kW rappresenta una soluzione particolarmente interessante per gli installatori e per i CPO: l’offerta di mercato presenta soluzioni modulari, quindi in grado di operare in diversi range di potenza a seconda delle esigenze. Vantaggio principale quello di non necessitare di una cabina di media tensione e di poter operare anche in contesti con disponibilità energetica limitata pur garantendo tempi di ricarica particolarmente contenuti. Inoltre, grazie a uno sviluppo tecnologico particolarmente rapido, oggi i produttori anche su questo taglio di potenza sono in grado di offrire soluzioni personalizzabili, con ampio display, sistemi di pagamento integrati e la possibilità di personalizzare i connettori a seconda della tipologia di applicazione.
Un taglio adatto a diversi contesti. Al momento ci sono diversi fattori che potrebbero favorire l’elettrificazione di alcuni target presso cui le colonnine fast in DC con potenza fino a 100 kW risultano particolarmente adatte. Uno di questi riguarda l’entrata in vigore, a partire dal 1° gennaio 2025, del nuovo Decreto sulla tassazione del fringe benefit relativo alle auto aziendali a uso promiscuo. La base imponibile per il calcolo delle tasse non viene più determinata dalle emissioni di CO2 dei veicoli ma dal tipo di alimentazione. Questa variazione è introdotta attraverso la legge di conversione del Milleproroghe, con lo scopo di incentivare l’utilizzo di auto elettriche e ibride plug-in nelle flotte aziendali, riducendo l’impiego di veicoli con motori a combustione interna. In base a questa nuova formulazione, le auto elettriche vengono valorizzate con un coefficiente del 10% e le ibride plug-in del 20%, con un beneficio tra il 5 e il 10% rispetto alla normativa precedente, che prevedeva un coefficiente del 25% per la fascia di emissioni tra 0 e 60 g/km di CO2 emessa. Tutte le altre tipologie di alimentazione, indipendentemente dalle emissioni, hanno invece un coefficiente del 50%. Questo nuovo quadro normativo avrà molto probabilmente un’immediata ricaduta sulle priorità delle imprese, che si ritroveranno a breve con la necessità di realizzare delle infrastrutture di ricarica al servizio dei dipendenti. In alcuni contesti la ricarica in DC a bassa potenza potrebbe risultare la scelta più efficace perché consentirebbe ad esempio di installare poche stazioni condivise tra i dipendenti dove lasciare il veicolo in ricarica per poco tempo, oppure garantire ai dirigenti una ricarica veloce per gli spostamenti quotidiani e, ancora, poter essere utilizzate anche dalla logistica per la ricarica di mezzi elettrici (come i furgoni) in servizio.
A questo link l’articolo completo pubblicato su E-Ricarica di aprile