Acea: occorrono 7 milioni di colonnine in Europa entro il 2030
Secondo le stime di Acea (European Automobile Manufacturers’ Association, che riunisce al suo interno 16 tra i principali produttori di veicoli presenti nel Vecchio Continente) l’UE dovrà garantire almeno 7 milioni di punti di ricarica, contro i 3,9 ipotizzati inizialmente dalla commissione, per sostenere un parco veicoli che prevede – entro quella scadenza – la circolazione sul territorio di 34,4 milioni di auto elettriche (BEV) e 13,7 milioni di auto ibride.
Questo per poter rispettare gli obiettivi del Green Deal sottoscritti dall’Unione Europea all’interno del pacchetto Fit For 55 (che prevede, tra le altre priorità, la cessazione della vendita dei veicoli a combustione entro il 2035).
Tra le priorità evidenziate all’interno del documento pubblicato da Acea, oltre all’aumento dei punti di ricarica, i 27 Paesi dell’UE dovranno prevedere un aumento della potenza media sia per le stazioni indicate come normali, portandole a una media di 11 Kw contro i 7,7 stimati, sia di quelle fast, prevedendo una media di 185 Kw contro i 104 Kw stimati inizialmente. Questo anche considerando che in futuro ci sarà un parco circolante di veicoli più potenti e più esigenti in termini di consumo, con una media di 20 Kw per 100 km, contro i 12 Kw stimati dall’UE.
Bisognerà inoltre sostenere lo sviluppo di sistemi di ricarica veloci, considerare le specificità del segmento van e dei veicoli commerciali, oltre a diminuire la distanza tra i punti di rifornimento a idrogeno oltre che velocizzarne lo sviluppo.
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