Al 31 marzo salgono a 65.992 i punti di ricarica pubblici (+18% vs marzo 2024)
Crescono ancora i punti di ricarica a uso pubblico installati in Italia.
In base ai dati di Motus-E, aggiornati al 31 marzo 2025, i charging point sono infatti saliti a 65.992, in aumento di 11.828 unità nei 12 mesi, e di 1.601 unità dall’inizio dell’anno.
Il tasso dei punti di ricarica installati e in attesa di connessione è diminuito al 15,8%, ma questo valore conferma ulteriormente l’importanza di velocizzare le procedure autorizzative e di aumentare la partecipazione dei diversi soggetti coinvolti nel processo.
I punti di ricarica sulle autostrade si attestano, sempre al 31 marzo 2025, a 1.108 unità (dalle 942 del marzo 2024 e le 559 del marzo 2023), di cui l’86% è di tipo veloce in corrente continua e il 64% supera i 150 kW di potenza. Il 45,5% delle aree di servizio autostradali è dotato già di infrastrutture per la ricarica.
La Lombardia si conferma prima nella classifica delle Regioni con più punti di ricarica (13.306 punti di ricarica, +3.148 negli ultimi 12 mesi), seguita da Lazio (7.040 punti, +1.899 nei 12 mesi), Piemonte (6.351 punti, +510 nei 12 mesi), Veneto (6.031 punti, +864 nei 12 mesi) ed Emilia-Romagna (5.225, +709 nei 12 mesi). Tra le Province, Roma si attesta nuovamente al primo posto per punti di ricarica installati (5.605 punti, +1.599 nei 12 mesi), seguita da Milano (4.414 punti, +1.168 nei 12 mesi), Napoli (3.046 punti, +367 nei 12 mesi), Torino (2.903 punti, +474 nei 12 mesi) e Brescia (1.867 punti, +267 nei 12 mesi).
«Grazie all’impegno e ai massicci investimenti degli operatori della ricarica, l’infrastrutturazione del Paese per la mobilità elettrica ha raggiunto la Fase 2» afferma il presidente di Motus-E, Fabio Pressi. «Dopo l’enorme crescita dei punti di ricarica degli ultimi anni, che ci pone tra i migliori in Europa in rapporto ai km di rete stradale e al circolante elettrico, l’obiettivo ora è ripartire da questa solida ossatura per continuare a installare e a migliorare l’esperienza di ricarica a 360° gradi, lavorando sugli hub ad alta potenza e sulla capillarità e omogeneità della rete, con particolare attenzione alle differenti esigenze territoriali, accelerando al tempo stesso l’implementazione di tecnologie sempre più evolute al servizio degli automobilisti», prosegue Pressi.