Ecco perché wall box ed e-commerce non vanno d’accordo
Nonostante tutti i principali produttori domestici abbiano adottato politiche commerciali coerenti per salvaguardare l’intera filiera, l’offerta di ev-charger online non manca, spinta essenzialmente dalla leva del prezzo. Ma l’acquisto in rete comporta diverse criticità da non sottovalutare, sia per l’utente finale, sia per l’installatore
Le aziende che operano nel mercato dell’ev-charging – produttori, distributori e installatori – sanno che esistono regole di mercato non scritte ma necessarie per salvaguardare tutta la filiera. Regole che comportano un’attenzione particolare sui prezzi dei prodotti per garantire marginalità adeguate e indispensabili per poter offrire tutta una serie di servizi – dall’assistenza post vendita alla formazione, solo per fare alcuni esempi – indispensabili e imprescindibili quando si parla di prodotti sempre più complessi tecnologicamente come le stazioni di ricarica. Nonostante questo impegno basta digitare su Google le parole “wall box” o “ev-charger” per accedere a un’ampia e variegata offerta di prodotti online che sfruttano essenzialmente proprio la leva del prezzo, con dispositivi addirittura al di sotto dei 300 euro. Una soglia sicuramente allettante, sopratutto se paragonata con un prezzo medio del mercato tradizionale intorno ai 700-800 euro, ma che nasconde tanti punti da chiarire: da quale Paese provengono gli ev-charger; la loro compatibilità con le norme vigenti in Italia e con il veicolo in possesso del cliente: la conformità per un’installazione certificata e le garanzie offerte in caso di malfunzionamento o guasto.
A caccia di wall box online
Per farsi un’idea e avere una panoramica dell’offerta wall box attraverso il canale e-commerce
si possono monitorare alcuni dei principali store online, come eBay.it oppure Amazon ed EPrice, ma è altrettanto interessante capire le strategie di alcune insegne consumer electronics particolarmente attente all’e-commerce come Mediaworld e Unieuro. Su eBay.it una volta digitata la keyword appare un lungo elenco di offerte che è possibile filtrare anche per provenienza ma soprattutto specificando tramite l’apposito pulsante che si è alla ricerca di una “Stazione di ricarica per auto elettriche, ibride e Phev” in modo da escludere i classici caricabatterie e mantenitori di carica, oltre a un’altrettanto ampia selezione di cavi. Una volta selezionata la voce il motore di ricerca del portale procede “zoppicando”, nel senso che la selezione successiva, oltre alle wall box, continua a includere diversi cavi di Tipo 2 ma soprattutto una pletora di cosiddetti “carichini” ovvero cavi con sistema di protezione per consentire la ricarica attraverso la classica presa di corrente in situazioni di emergenza. A questo punto eBay propone all’utente un’ulteriore affinamento della ricerca, addirittura con la possibilità di ridurre la selezione inserendo il modello della propria auto. Si accede così a un elenco più ristretto di prodotti provenienti per la maggior parte dall’estero (Germania e UK) di cui però è molto difficile verificare l’effettiva compatibilità con le norme vigenti nel nostro Paese. Per ovvia- re a questa problematica una soluzione è quella di filtrare i prodotti provenienti dall’Italia.
La situazione sul portale di Amazon è simile. La ricerca di una wall box o di un ev-charger porta come risultati a un lungo elenco di sistemi di ricarica in Modo 2, ovvero che prevedono il collegamento alla classica Shucko o alla presa industriale; oltre a una selezione di wall box anche trifase da 22 kW specificando in alcuni casi nella descrizione anche la compatibilità con i Bev più diffusi. Su Amazon sono presenti anche alcuni market place dedicati, tra cui quello di Heidelberg Amperfield, che però rimanda come venditore alla filiale tedesca (Heidelberger Druckmaschinen AG), e quello di Wallbox: a tal proposito va specificato che il produttore sta provvedendo alla chiusura dello spazio proprio con l’obiettivo di tutelare e privilegiare la distribuzione tradizionale attraverso i propri partner. Curiosando tra le offerte del portale è possibile trovare anche prodotti made in Italy, come ad esempio la wall box di ECorner, realizzati e distribuiti – come esplicitato sul sito – da piccole imprese artigianali che il portale supporta nel loro percorso di crescita e che quindi, molto probabilmente, per economia di scala, non potrebbero giustificare la presenza attraverso i canali tradizionali.
A questo link l’articolo completo pubblicato su E-Ricarica di maggio