Gli Emsp cambiano pelle
Gli e-mobility service provider giocano un ruolo cruciale nello sviluppo e nella fruibilità della rete di ricarica ad accesso pubblico. La funzione di queste aziende sta però evolvendo: oltre a garantire l’interoperabilità dei charging point – indispensabile in uno scenario sempre più competitivo e che coinvolge un numero sempre crescente di Cpo – vengono affiancati servizi ad hoc per facilitare e sostenere la mobilità elettrica presso aziende e complessi residenziali
Emsp, acronimo di E-Mobility service provider, rivestono un ruolo cruciale nello sviluppo dell’e-mobility. La transizione elettrica infatti ha portato con sè alcune dinamiche di fruizione – relativamente soprattutto alla ricarica ad accesso pubblico – assolutamente inedite nel panorama della distribuzione carburanti. Dapprima, una breve ma necessaria premessa per spiegare come gli Emsp presenti sul mercato siano potuti aumentare così velocemente e come, di conseguenza, la copertura dei punti di ricarica sia un metro di paragone efficace per misurarne la crescita.
Le colonnine infatti, essendo fruibili 24 su 24 in aree prive di gestione dedicata, hanno da subito necessitato di un supporto software che consentisse agli utenti di attivare il punto di ricarica e di poter pagare il rifornimento in maniera completamente autonoma. Con il rapido proliferare di Cpo presenti sul territorio è nata da subito la necessità di servizi, offerti sotto forma di app, che consentissero l’interoperabilità delle infrastrutture di ricarica, ovvero di poter ricaricare presso infrastrutture gestite da Cpo differenti utilizzando la medesima piattaforma in modo da non “costringere” l’utente finale a utilizzare un’app e un account diverso per ogni stazione di ricarica.
Un panorama come quello italiano, se da un lato risulta particolarmente in sofferenza relativamente alle immatricolazioni di auto elettriche, dall’altro ha visto crescere in maniera piuttosto rapida l’infrastruttura di ricarica, favorendo il recente ingresso di nuovi player su mercato. L’Emsp finlandese Virta ha avviato dalla scorsa estate le attività sul mercato italiano: fondata nel 2013 ad Helsinki, oggi è presente con uffici commerciali anche a Berlino, Bucarest, Londra, Parigi, Singapore e Stoccolma. In questo momento sono oltre 1.000 le società che in tutto il globo operano con i suoi servizi di ev-charging, mentre la rete di punti di ricarica connessi ammonta a oltre 105mila, senza dimenticare anche il roaming offerto da Virta con più di 500mila punti di ricarica a livello mondiale.
Anche Arte (Associazione dei Reseller e Trader dell’Energia) ha annunciato il lancio di una nuova piattaforma dedicata alla mobilità elettrica attraverso la quale si propone come e-mobility service provider. La società ha sviluppato infatti un’app proprietaria corredata da una dashboard intuitiva che consente di gestire in maniera centralizzata tutti i punti di ricarica attivi. Inoltre, la piattaforma è corredata da un’interfaccia web semplice e intuitiva dedicata agli utenti finali per accedere ai servizi di ricarica. La rete organizzata da ARTE sarà in roaming con i principali operatori per garantire l’accesso a tutte le infrastrutture sul territorio nazionale ed europeo. La multiutility Sorgenia ha puntato sull’e-mobility proponendosi come un Emsp a tutti gli effetti attraverso l’app MyNewxtMove, di recente implementato attraverso il lancio della nuova card MyNextPass con tecnologia Rfid che consente agli utenti dell’app MyNextMove di ricaricare anche offline, sfruttando l’apposito lettore presente sulle colonnine. A oggi l’app di Sorgenia conta più di 10mila clienti attivi e circa un centinaio di download ogni giorno. La mappa segnala oltre 50mila colonnine in tutta Italia, indicando il loro stato e la loro vicinanza alla posizione dell’autista.
A questo link l’articolo completo pubblicato su E-Ricarica di dicembre