Sempre più wall box puntano sulle app per ricariche user friendly ed efficienti
L’offerta di mercato si sta progressivamente orientando verso prodotti intelligenti per i quali smartphone e tablet diventano un vero e proprio secondo schermo che consente non solo di rendere più semplice il rifornimento ma anche di sbloccare tutta una serie di funzionalità volte a massimizzare il risparmio energetico. Le configurazioni, nonostante siano semplici e guidate, possono coinvolgere l’installatore che può trasformarle in un efficace strumento di fidelizzazione
L’apparenza inganna, spesso le wall box sembrano in effetti dei device quasi “monolitici”, privi di ampi schermi o di pulsanti, tanto che – fatta eccezione per i Led che indicano il loro stato di attività e l’avvio della ricarica – a un primo sguardo appaiono dispositivi quasi elementari caratterizzati da un design molto semplice e pulito. Niente di più sbagliato: il cuore più tecnologico degli ev-charger domestici sta altrove. Anzi, più precisamente, grazie alla rapida evoluzione che questi dispositivi hanno conosciuto negli ultimi anni, i produttori hanno deciso di “traslocarlo” su smartphone, tablet – e in alcuni casi persino smartwatch – per rendere la sua gestione più semplice, immediata e contemporaneamente evitare l’introduzione di costosi monitor Lcd touch screen che, come è facile immaginare, avrebbero contribuito a un aumento sensibile dei costi di produzione. Quindi attraverso lo sviluppo di app dedicate lo smartphone, una volta collegato alla stazione di ricarica, si trasforma in un vero e proprio secondo schermo, con cui si vanno ad allargare sensibilmente le funzionalità, soprattutto quelle smart, che la wall box già integra e che molto spesso sono quelle grazie a cui l’utente può ottenere un risparmio importante grazie all’efficientamento dei consumi energetici.
Molto utili ma mai indispensabili
Ovviamente tutte le wall box in commercio sono state progettate anche per funzionare perfettamente in modalità “stand alone” ovvero senza l’ausilio di alcuna app. Questo sia per garantire la possibilità di caricare il veicolo anche a chi non desidera addentrarsi in operazioni di gestione, ma soprattutto per consentire il rifornimento anche in caso di problemi di connessione o nell’impossibilità di accedere per qualsiasi motivo al device. «L’app è sicuramente uno strumento fondamentale per poter sfruttare a pieno tutte le funzionalità supportate dalla nostra wall box zeroCo2 Sun Charger» spiega Alberto Vedovato, after sales manager di Energy Spa. «Premesso che il dispositivo può funzionare tranquillamente anche senza l’ausilio del software in modalità Plug ’n Play, ovvero è possibile ricaricare la vettura semplicemente collegando il cavo senza alcuna altra interazione particolare l’app, ma sopratutto la possibilità di collegare la colonnina a un Meter esterno in sinergia con il nostro ecosistema ZeroCo2, spalancano le porte a tutta una serie di feature dedicate e personalizzabili». Oltretutto non sempre l’utente finale ha la necessità di intervenire tramite l’app per gestire la ricarica, quindi il fatto di poter parcheggiare il veicolo in box e procedere subito al rifornimento collegandolo alla wall box è una comodità imprescindibile. In questo l’app rimane uno strumento utile, ad esempio, nei luoghi dove per svariati motivi può essere necessaria un’autenticazione: «Sicuramente il fatto di poter utilizzare una app rende la gestione della wall box sicuramente molto più semplice» conferma Gerald Avondo, head of product and services e-mobility di Scame. «Le wall box Scame BE-W e BE-T della serie Lite, utilizzano la app Scame E-Mobility che funge proprio come uno schermo aggiuntivo per controllare tutta una serie di funzionalità, in maniera semplice ed intuitiva. Ovviamente il suo impiego non è indispensabile: le stazioni sono pensate per poter essere utilizzate anche senz’app. Ad esempio, in modalità Free, basta collegare il cavo per iniziare il rifornimento energetico dell’auto. Oppure in modalità Personal, è possibile autenticate l’utilizzatore, sempre trami- te l’applicazione». Le wall box inoltre sono progettate per sfruttare la propria connettività in diversi tipi di ambiente, diversi modelli prevedono sia la possibilità di connettersi al network domestico tramite Wi-Fi, garantendo così la possibilità da gestione da remoto, sia l’opportunità di creare una rete locale, ovvero una rete Wi-Fi generata dalla wall box stessa, a cui collegarsi con il proprio smartphone evitando così problematiche di box interrati dove magari non c’è campo oppure di aree non coperte dalla rete. «Per sfruttare le funzioni dell’app ci sono due possibilità: per la gestione da remoto la wall box va collegata alla rete Wi-Fi domestica» spiega Vedovato. «A questo punto, tramite l’app, l’utente si deve registrare associando il software al seriale della colonnina. In questo modo viene creato un account con cui è possibile accedere alle varie funzioni. Al contrario, se il dispositivo si trova in un’area non coperta dal Wi-Fi domestico, le impostazioni possono essere gestite restando connessi con lo smartphone nel range coperto dalla connessione creata dalla wall box localmente».
A questo link l’articolo completo pubblicato su E-Ricarica di maggio