UE: slitta il voto allo stop dei motori endotermici
Il voto previsto per oggi, 3 marzo, in seguito al quale l’Unione europea avrebbe sancito lo stop alla produzione di motori endotermici a partire dal 2035 è stato posticipato a data da destinarsi e non è dunque entrato nell’agenda dei lavori dei Rappresentati dei 27 Paesi (a questo link ulteriori dettagli). «Il nuovo rinvio in sede Ue sulla decisione riguardante lo stop ai motori termici al 2035 tiene giustamente conto di una forte resistenza di alcuni Paesi europei, con l’Italia in prima fila, a un’impostazione del Regolamento troppo ideologica e poco concreta» ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto. «L’Italia ha una posizione molto chiara: l’elettrico non può essere l’unica soluzione del futuro, tanto più se continuerà, come è oggi, ad essere una filiera per pochi. Puntare inoltre sui carburanti rinnovabili è una soluzione strategica e altrettanto pulita, che consente di raggiungere importanti risultati ambientali, evitando pesanti ripercussioni negative in chiave occupazionale e produttiva». Bisognerà attendere per capire se il Parlamento Europeo ha intenzione di ridiscutere i contenuti del disegno di legge oppure se il voto della normativa è stato semplicemente posticipato.
Il voto era inizialmente previsto per mercoledì 1 marzo, ma era stato spostato a oggi dalla presidenza della Svezia alla guida del Consiglio Ue a causa dell’esito incerto. L’Italia e la Polonia infatti avevano confermato l’intenzione di votare contro la norma, mentre la Bulgaria ha deciso di astenersi. Ma a pesare sul raggiungimento della maggioranza è stata l’indecisione della Germania. Quest’ultima infatti chiede che la Commissione Ue presenti nuove norme per consentire la vendita di motori a combustione dopo il 2035 lasciando di fatto ai consumatori e ai produttori la libertà di scegliere su quale tipo di tecnologia puntare.