Ingeteam: focus sull’alta potenza
L’azienda conferma obiettivi ambiziosi per l’e-mobility: volumi di vendita in aumento tra il 50 e il 70% e fatturato a oltre 3 milioni di euro per l’esercizio in corso. «Abbiamo intenzione di superare i 2.000 dispositivi di ricarica venduti» afferma Fabrizio Seghetti, business developer and sales area manager Italy, Eastern Europe & Mena region
di Matteo Bonassi
Il gruppo Ingeteam si è affacciato nel 2011 al settore dell’e-mobility, con la produzione dei primi dispositivi di ricarica in AC. Negli ultimi 5 anni è stata sviluppata una gamma completa di colonnine con un focus particolare sulle soluzioni in corrente continua, che sfruttano il know how della multinazionale spagnola nel settore dell’elettronica di potenza. Nel 2018 è stata aperta in Italia la business unit Mobilità Elettrica (a questo link ulteriori dettagli), proprio per far fronte alla rapida crescita del settore nel nostro Paese. Attualmente, la filiale italiana segue anche lo sviluppo dell’e-mobility anche in altri Paesi: Grecia, Israele, Ungheria, Bulgaria, Romania, Slovenia, Polonia e UAE (Emirati Arabi Uniti). «L’anno scorso siamo cresciuti del 70% e quest’anno probabilmente cresceremo del 100%. Tenuto conto delle dimensioni ancora piuttosto ridotte della divisione e-mobility, sono numeri importanti che ci fanno capire che siamo sulla strada giusta e che fanno ben sperare per gli anni a venire» spiega Fabrizio Seghetti, business developer and sales area manager Italy, Eastern Europe & Mena region.
Con quale strategia Ingeteam opera nel settore dell’e-mobility?
«Possiamo individuare 4 punti cardine che caratterizzano il nostro approccio a questo business. In primis quello di offrire una gamma completa di sistemi di ricarica sia in AC che in DC per coprire sia il settore residenziale sia la ricarica pubblica fast e ultrafast su autostrade e stazioni di servizio, una gamma di prodotti su cui stiamo lavorando con particolare attenzione. Secondo punto la capacità di personalizzare il prodotto: non essendo un gruppo enorme riusciamo a venire incontro alle esigenze particolari dei clienti in termini sia hardware sia software e anche di livello estetico. Inoltre, siamo molto focalizzati su supporto e assistenza tecnica: sono prodotti relativamente nuovi in un settore in forte espansione dove, lato veicoli, c’è una rapida evoluzione. Per questo siamo convinti che il supporto all’installazione possa giocare un ruolo fondamentale. Nello specifico, presso la filiale italiana, è presente anche un team preparato per supportare i clienti sia da remoto sia sul campo. Altro punto focale della nostra strategia è la disponibilità di prodotto: abbiamo un magazzino sempre fornito per cercare di essere il più veloci possibili nell’evasione degli ordini e per ridurre l’attesa del cliente nella fornitura delle colonnine, soprattutto in questo periodo in cui la carenza di componenti e di materie prime possono allungare ulteriormente i tempi di attesa».
Come distribuite i vostri prodotti?
«Abbiamo una strategia che possiamo definire “mista”, ovvero tutto il mondo retail – quindi residenziale e piccole medie imprese – viene gestito attraverso distributori specializzati che operano nel settore dell’energia rinnovabile e dell’efficienza energetica. Questi operatori rivendono agli installatori i nostri prodotti, incluse appunto le colonnine e le varie soluzioni per la ricarica. Invece seguiamo direttamente i clienti più rilevanti, come ad esempio le stazioni di servizio, le catene commerciali, piuttosto che i CPOs o le utilities. Una delle caratteristiche peculiari della filiale italiana è che, oltre al mercato locale, ha la responsabilità anche dell’Est Europa, in cui operiamo direttamente attraverso distributori».
Può raccontarci qualche particolarità di questi mercati emergenti?
«L’esperienza italiana ci ha aiutato molto nel primo approccio. Parliamo di territori che a livello di sviluppo sull’e-mobility pagano mediamente un paio d’anni di ritardo rispetto all’Italia. Ad esempio in Grecia, in Romania e Bulgaria ci sono importanti incentivi a livello statale che aiutano i vari Comuni nella realizzazione di infrastrutture per la ricarica. Dall’altro lato iniziano a comparire anche i primi privati che si stanno affacciando alla mobilità elettrica e le vendite di BEV stanno progressivamente aumentando».
Cosa contraddistingue la vostra offerta?
«Cerchiamo di offrire soluzioni per coprire tutte le esigenze, dal residenziale ai mezzi pesanti. Ma il nostro focus è principalmente incentrato sulle colonnine ad alta potenza in DC, perché è il segmento nel quale vantiamo il maggior know how tecnologico. Nell’ambito residenziale e domestico, ovvero la classica ricarica in AC per utilizzo quotidiano, presidiamo il mercato con la wallbox da parete Neo, disponibile sia in versione monofase sia trifase, può essere una soluzione ideale anche per ricaricare il veicolo in ufficio oppure in azienda. Per noi sono determinanti qualità e assistenza tecnica. Quindi cerchiamo di non competere sul prezzo ma su questi due fattori. Ad esempio, per Neo è stata realizzata una app ad hoc che l’utente può scaricare e che prevede una serie di personalizzazioni della ricarica, con la possibilità di impostare le varie fasce orarie per sfruttare la propria fornitura di energia nel modo più conveniente. Si può inoltre programmare la potenza assorbita dalla colonnina sia in maniera statica sia in maniera dinamica in base ai consumi. Inoltre è prevista la possibilità di connetterla alla Rete per monitorarla da remoto».
Avete anche una soluzione più adatta all’utenza professionale?
«Sempre parlando di colonnine in AC abbiamo il modello Fusion, colonnina da terra – disponibile anche in versione da parete – che prevede prese monofase e trifase, ed è in grado di ricaricare due auto contemporaneamente. È la soluzione ideali per parcheggi pubblici, supermercati o centri commerciali, ristoranti e hotel. Offre una ricarica semi rapida ed è adatta a contesti dove si parcheggia solitamente per un paio d’ore. Anche qui la dotazione tecnica è completa, con un display che aiuta l’utente durante l’attività di ricarica. Si connette a Internet ed è compatibile con il protocollo OCCP, quindi può essere gestita tramite piattaforme software di terze parti. Insieme alla wall box Neo è attualmente il nostro prodotto più richiesto.
Invece riguardo ai dispositivi per la ricarica veloce in DC?
«Anche in ambito DC la gamma è particolarmente ricca. Si parte con la Rapid 50, colonnina che consente la ricarica fino a 50kW di potenza con connettori CCS o CHAdeMO, inoltre può essere dotata anche di un connettore Tipo 2 in AC. La Rapid 50 è un prodotto ampiamente testato e installato in centinaia di unità tra Spagna, Italia e Francia. All’inizio del prossimo anno subirà un restyling: la potenza aumenterà a 60kW con la possibilità di ricaricare due auto in DC contemporaneamente e l’involucro verrà migliorato dal punto di vista estetico e ridotto nel peso e nelle dimensioni. La Rapid 60/180, come si può intuire dalla sigla, è una colonnina modulare che consente di aumentare la potenza erogata semplicemente inserendo moduli di potenza da 30kW, a partire da 60kW fino a 180 kW, passando per le taglie intermedie di 90, 120 e 150kW. Anche qui ci sono due connettori DC e, a scelta, anche una presa Tipo 2 in AC. Tra gli optional: un display da 21” che può essere utilizzato per veicolare messaggi pubblicitari o di pubblica utilità, oltre a un lettore di carte di credito e Bancomat. La colonnina è realizzata in alluminio e acciaio inox per garantire la massima protezione contro gli agenti atmosferici e la corrosione salina. Inoltre, i cavi sono retrattili così che siano sempre raccolti e in prossimità del caricatore, evitando di toccare terra per non raccogliere polvere e sporco. La più potente è la Rapid ST, da 200 e 400 kW. La differenza principale con gli altri modelli della gamma Rapid è che la ST richiede un’unità di conversione AC/DC esterna ed è pensata per stazioni di ricarica con diversi dispenser in grado di ricaricare molte auto contemporaneamente. È studiata per essere un sistema modulare che consente di aggiungere ulteriori punti di ricarica con l’aumentare della richiesta da parte degli utenti».
Come si posiziona la vostra offerta?
«Non ci posizioniamo nel segmento cosiddetto entry level, ma proponiamo dispositivi con un contenuto tecnologico di alto livello, in grado di rispondere alle necessità di una clientela particolarmente esigente. La nostra è una gamma di fascia medio-alta, prodotta e progettata in Spagna, quindi con un costo della manodopera in linea con gli standard del nostro continente. Puntiamo poi su componentistica di qualità per garantire un prodotto che possa durare nel tempo e inoltre su di un servizio di assistenza tempestivo e presente, che logicamente incide sul prezzo finale del prodotto. Ma valutiamo che questo mix possa rivelarsi una value proposition interessante per i mercati in cui operiamo. Soprattutto per i clienti che si ritrovano a installare infrastrutture con decine oppure centinaia di colonnine e che necessitano un prodotto con criticità minime, per evitare che si presentino problematiche a livello tecnico».
Quanto pesa oggi la mobilità elettrica sul giro d’affari del Gruppo?
«Il Gruppo complessivamente ha fatturato nel 2020 circa 656 milioni di euro e nel 2021 circa 675 milioni. Sia a livello di multinazionale sia a livello locale l’e-mobility rappresenta ancora una percentuale piuttosto bassa. In Italia non andiamo oltre al 4/5% del fatturato totale perché sono altri i settori trainanti, come ad esempio l’eolico e il fotovoltaico. Però il trend è in forte crescita. La divisione che si occupa della mobilità elettrica lo scorso anno ha fatturato circa 20 milioni di euro, mentre per l’anno in corso l’obiettivo è quello di superare i 30 milioni di euro. Per la filiale Italiana la proporzione è più o meno la stressa, ovvero l’obiettivo è quello di superare i 3 milioni di euro per il fiscale in corso: tenendo conto che nel 2021 abbiamo fatturato grossomodo la metà – tra gli 1,3 e gli 1,4 milioni di euro – si tratta di una crescita decisamente importante».
Quanti dispositivi di ricarica avete venduto nel nostro Paese?
«Durante lo scorso anno abbiamo venduto oltre 1.200 dispositivi, con una prevalenza appunto di soluzioni in AC. Nel 2022 l’obiettivo è quello di superare le 2.000 unità vendute quindi contiamo di registrare una crescita tra il 50 e il 70% entro la fine dell’anno – sempre calcolando l’intero mix di prodotti – e di mantenere lo stesso trend anche per gli anni futuri».
Entrando nel dettaglio dell’assistenza: in che modo supportate i clienti operativamente?
«Abbiamo un’organizzazione diretta, con dei tecnici operativi proprio presso la sede di Castel Bolognese che di fatto supportano il cliente da remoto, quando possibile, oppure possono anche intervenire sul campo qualora se ne verifichi la necessità. Utilizziamo anche il supporto dei colleghi spagnoli, visto che hardware e software vengono sviluppati internamente: questo è un punto di forza importante perché di fatto ci consente di intervenire con rapidità e precisione su ogni tipo di problematica. Infine, stiamo implementando una rete di installatori tramite corsi di training e formazione, su cui ci appoggiamo se servono interventi tecnici in località remote, dove non abbiamo disponibilità di personale o, per motivi di distanza, è più conveniente far uscire un tecnico esterno all’azienda che può seguire sia l’installazione sia effettuare eventuale assistenza tecnica. Abbiamo attualmente 5 o 6 tecnici dedicati. L’obiettivo è quello di averne nel breve 8 o 10, quindi prevediamo una struttura in crescita, con 2 o 3 tecnici dedicati solo ed esclusivamente alla mobilità elettrica, oltre a 6/7 specializzati sul fotovoltaico, con figure intercambiabili».
Per chiudere: quali sono le criticità da superare per garantire una crescita importante e costante nell’ambito della mobilità elettrica?
«Quello dell’e-mobility oggi è un settore che ha i suoi pro e contro. I pro li abbiamo elencati anche in precedenza, con una sempre maggiore sensibilità verso la tematica ambientale e una normativa europea che di fatto sarà il motore per accelerare in maniera importante sulla diffusione dell’elettrico. Anche pensando al mercato automotive si andrà verso un crescente numero di modelli ibridi ed elettrici con un continuo calo dei prezzi in maniera che diventino sempre più abbordabili. I contro sono sicuramente i tempi lunghi che ancora bisogna scontare in Italia per l’attivazione di una colonnina, tra documenti e approvazioni varie. Poi c’è ancora una grossa discrepanza tra Nord e Sud Italia in termini di capillarità delle strutture di ricarica. Registriamo anche difficoltà di accesso alla rete elettrica per le colonnine ad alta potenza in prossimità delle grandi città, con cabine elettriche ormai oberate, su Milano in primis: sono già sature e se si vogliono realizzare nuove infrastrutture in DC per ricarica fast e ultrafast inizia a diventare un tema complesso visto che costi e tempi di installazione salgono. Infine si registra anche una mancanza di incentivi sul lungo periodo per il passaggio all’elettrico, ci vorrebbe una campagna meglio strutturata per rinnovare il parco auto».
LA SCHEDA
Ingeteam è una multinazionale spagnola presente in 24 Paesi con oltre 4 mila dipendenti che da oltre 80 anni progetta e produce apparecchiature per il controllo e la conversione energetica. Dal 2000 la società si è focalizzata sulle fonti di energia rinnovabile come eolico e fotovoltaico, con applicazioni in campi differenti che spaziano dalle infrastrutture industriali al settore navale a quello ferroviario e urbano.
ANNO DI FONDAZIONE: 1972
SEDE OPERATIVA: via Emilia Ponente 22, 48014 Castel Bolognese (Ravenna)
SETTORI OPERATIVI: apparecchiature per il controllo energetico con applicazione industriale, fotovoltaico, eolico, e-mobility
FATTURATO GRUPPO 2021: 675 milioni di euro
WEB: https://www.ingeteam.com/it/it-it/home.aspx