Wallbox: Quasar 2 tra le migliori invenzioni del 2022 secondo il Times. In Italia potrebbe uscire nel 2023
L’ev-charger Quasar 2 prodotto da Wallbox è stato classificato dal Times come una delle 200 migliori invenzioni del 2022 nella categoria Special Mention (a questo link ulteriori dettagli). Il caricatore per veicoli elettrici Quasar 2 è un dispositivo bidirezionale che consente, all’occorrenza, di utilizzare la batteria dell’auto per alimentare la rete domestica in caso di blackout sfruttando la tecnologia Vehicle to home. Quasar 2 può ricaricare un veicolo con una potenza fino a 11,5 kw, la stessa con cui può “scaricare” corrente alla rete. Grazie al Vehicle to home il veicolo può essere ricaricato durante le fasce orarie di minor impegno per la rete elettrica e, al contrario, l’energia residua della batteria può essere adoperata per alimentare la casa nelle fasce orarie meno convenienti per risparmiare sulla bolletta.
Quasar 2 sarà disponibile in Italia non prima della seconda metà del 2023 a causa di ritardi nell’adeguamento della normativa vigente. A questo proposito viene riportato testualmente nel comunicato divulgato da Wallbox: «Per quanto riguarda l’Italia, il problema alla base della dilazione nella messa in commercio di Quasar 2 riguarda una specifica tecnica del prodotto, quella che lo rende in realtà così innovativo e all’avanguardia: la funzione Vehicle to grid. È quest’ultima infatti che fa entrare in gioco la rete elettrica nazionale, perché Vehicle to grid significa appunto “veicolo connesso alla rete”. In questo modo la wall box preleva l’energia dall’impianto fotovoltaico di una casa per trasferirlo verso il Bev che a questo punto trattiene e distribuisce l’energia nuovamente verso l’abitazione o verso la rete elettrica a seconda delle necessità. È stato ampiamente discusso a livello normativo di quanto possa diventare determinante lo sviluppo e la messa in commercio massiva di auto attrezzate per questa funzione che in questo modo diventerebbero delle gigantesche batterie in grado di gestire e conservare l’energia proveniente da fonti rinnovabili. A questo proposito esiste un decreto risalente al 2020 del Ministero dello Sviluppo Economico a cui però all’atto pratico non sono seguite azioni concrete in grado di realizzare effettivamente questo cambio di paradigma tanto agognato».