Servizi, cultura, customer experience: l’e-mobility secondo Ewiva
Sviluppare un network di ricarica ad alta potenza sempre più capillare ma non solo. è questo l’obiettivo con cui Ewiva ha intrapreso un percorso di espansione attento alla qualità del servizio e alla selezione delle location, puntando principalmente su centri commerciali, segmento horeca, autostrade e collaborando a stretto contatto con la pubblica amministrazione per coprire i lotti più appetibili nei centri urbani. Resta di cruciale importanza la customer experience, con investimenti dedicati a innovazioni tecnologiche volti a semplificare il rifornimento energetico. il Ceo Daniela Biscarini anticipa quale sarà la strategia del Cpo per affrontare le sfide necessarie allo sviluppo della transizione

Daniela Biscarini, Ceo di Ewiva
Il 2025 sarà un anno cruciale per la transizione elettrica, tra le scadenze previste dal PNRR per la messa a terra delle infrastrutture e un mercato automotive che, soprattutto in Italia, è chiamato a implementare strumenti efficaci per favorire le immatricolazioni di auto elettriche. In questo scenario in rapida evoluzione e altamente competitivo, Ewiva – Cpo nato dalla Joint Venture tra Enel X e il Gruppo Volkswagen – continua a giocare un ruolo da protagonista, non solo per la quantità di punti di ricarica già attivi sul territorio ma anche e soprattutto per la qualità del servizio offerto: «A oggi Ewiva ha raggiunto quota 400 siti realizzati che equivalgono a 1.400 punti di ricarica ultrafast» spiega Daniela Biscarini, che da luglio dello scorso anno ricopre il ruolo di Ceo. «Abbiamo una diffusione su tutto il territorio, al momento concentrata per il 50% nel Nord Italia e il resto tra Centro, Sud e Isole. Questo perché lo sviluppo della rete sta seguendo a livello geografico la diffusione delle auto elettriche nel nostro Paese, che oggi al Nord sta progredendo più rapidamente. Inoltre continueremo a lavorare, sempre in linea con quanto indicato a livello europeo, per rendere la ricarica dei veicoli elettrici una pratica ancora più semplice. Ewiva fin da subito ha investito per consentire i pagamenti tramite Pos, ha stipulato accordi con più di 100 Emsp per garantire la massima interoperabilità e supporta la tecnologia Plug & Charge per massimizzare l’accessibilità alla propria rete».
Il Cpo ha dimostrato fin da subito un focus prioritario sulla customer experience, che si concretizza in una scelta oculata delle location per garantire qualità e quantità di servizi agli utenti in sosta, ma anche in una serie di investimenti per implementare, ad esempio, la tecnologia Plug & Charge presso le proprie stazioni e che in futuro potrebbe prevedere l’impiego di battery storage per portare la ricarica Hpc anche in location con bassa disponibilità energetica. Ma lo sviluppo del network non è l’unica priorità: Ewiva infatti sta investendo in operazioni concrete – come ad esempio il progetto “E-Mobility@School – Il viaggio elettrizzante inizia oggi” – per sostenere e sviluppare la cultura dell’e-mobility nel nostro Paese.
Quali sono i vostri obiettivi a breve e a lungo termine?
«A lungo termine prevediamo il raggiungimento di 3mila punti di ricarica attivi sul territorio. Durante il 2025 proseguiremo questo percorso, sostenuti anche dai finanziamenti europei e dal supporto previsto dal PNRR che in parte ci hanno aiutato a spingere sulle infrastrutture con potenza oltre i 100 kW e quindi con una particolare attenzione per i corridoi indicati dal CEF (Connecting Europe Facility, ndr) o per i lotti indicati appunto dal PNRR. Non saranno ovviamente le uniche location su cui andremo a sviluppare l’infrastruttura ma, indubbiamente, grazie alle sovvenzioni, avranno un ruolo particolarmente strategico».
È possibile stabilire dei target per l’anno in corso?
«È una stima molto complessa. Al momento questo settore viaggia a due velocità. Da una parte ci sono le tempistiche di costruzione dei siti e dall’altra quelle relative agli allacciamenti e all’attivazione. È molto difficile fare delle stime realistiche considerando che i tempi di attivazione sono ancora molto lunghi e spesso incerti. Al momento ad esempio abbiamo in cantiere un certo numero di siti che non sono ancora stati attivati. Questo impone di affrontare il mercato con una certa flessibilità, che da una parte innegabilmente segue anche la curva del mercato automotive, ma dall’altra deve tener conto dei tempi necessari all’entrata in servizio di una location. Da questo punto di vista il 2025 sarà un anno cruciale, nel senso che molti degli incentivi previsti dal CEF e i tempi di scadenza previsti dal PNRR impongono le attivazioni entro la fine dell’anno per godere delle sovvenzioni. Ne consegue che Ewiva si sta impegnando per finalizzare lo sviluppo entro i tempi previsti ma poter comunicare dei numeri certi è davvero difficile, anche perché non dipende esclusivamente dalla nostra volontà».
A questo link l’intervista completa pubblicata su E-Ricarica di marzo