Acea: allarme charging point in UE, entro il 2030 ne vanno attivati altri 2,9 milioni
Acea (European Automobile Manufacturer’s Associaton) ha pubblicato un comunicato in cui sottolinea l’urgenza a livello europeo di aumentare drasticamente il ritmo delle attivazioni per le colonnine ad accesso pubblico. Alla fine del 2023, secondo l’ente, sono state installati in totale oltre 632mila punti di ricarica, di cui 153mila solo nell’ultimo anno. La Commissione Europea ha delineato un target di 3,5milioni di punti di ricarica attivi entro il 2030 per supportare gli obiettivi del piano Fit for 55 relativo alla riduzione elle emissioni di gas inquinanti. Ne andranno quindi attivati altri 2,9 milioni in soli 7 anni, ovvero 410mila ogni anno (7.900 ogni settimana).
Le stime di Acea sono addirittura più stringenti: secondo l’associazione infatti saranno necessari 8,8 milioni di punti di ricarica per rispondere al fabbisogno delle vetture in circolazione. Negli ultimi 7 anni infatti il numero di Bev ha superato di 3 volte la crescita delle infrastrutture di ricarica. Secondo Acea i governi di tutta l’UE dovranno aumentare gli investimenti nelle infrastrutture di ricarica oltre ad attuare rapidamente il regolamento sulle infrastrutture per i combustibili alternativi (Afir), tenendo presente che quest’ultimo stabilisce solo requisiti minimi. Allo stesso tempo, l’Osservatorio europeo sui combustibili alternativi (EAFO) dovrà garantire un solido sistema di monitoraggio che incentivi gli Stati membri a implementare le infrastrutture più rapidamente e rispettando le scadenze.
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