Cpo: ecco i player che giocano sulla scacchiera italiana
Quello dei Charging Point Operator è un panorama sempre più affollato: crescono sia i punti di ricarica ad accesso pubblico, sia le società che operano in questo segmento, offrendo servizi sempre più competitivi in termini di capillarità e qualità dell’esperienza per l’utente finale. Ecco chi sono le principali realtà presenti in Italia, le loro strategie e gli obiettivi di crescita
ll mercato della ricarica pubblica è in veloce e continua evoluzione. Ad animarlo sono i Charging Point Operator, che si occupano di installare e gestire le colonnine non solo sulle principali arterie stradali, sia autostrade sia statali extraurbane, ma anche presso le aree urbane e i parcheggi ad accesso pubblico. I modelli di business con cui i Cpo sviluppano i propri network di ricarica possono prevedere approcci differenti. Per quanto riguarda le aree urbane, la maggior parte delle aziende si interfaccia con gli enti locali offrendo servizi “chiavi in mano” e accollandosi il 100% dell’investimento, che verrà poi ammortizzato nel tempo attraverso le ricariche. Un altro modus operandi prevede accordi con esercizi commerciali o società private per aggiudicarsi la presenza presso parcheggi ad accesso pubblico oppure Poi (Point of interest) ritenuti partico- larmente strategici per il posizionamento di una colonnina. Sullo sviluppo della rete di ricarica ad accesso pubblico hanno giocato e giocheranno un ruolo di primaria importanza i fondi mes- si a disposizione dal PNRR e validi anche per il 2024: la misura prevede l’installazione di alme- no 7.500 stazioni di ricarica ultra fast su strade extraurbane e autostrade (minimo 175 kW di potenza), oltre a 13.755 stazioni veloci nei centri urbani (con potenza superiore ai 100 kW) entro il 2025. L’investimento previsto per l’attuazione della misura è pari a 741,3 milioni di euro (360 milioni circa per le stazioni extraurbane e 353 per le aree urbane) per coprire il 40% dei costi di realizzazione. I fondi hanno contribuito ad accelerare lo sviluppo della ricarica pubblica che, in Italia, ha raggiunto numeri di eccellenza a livello europeo.
A che punto siamo
Secondo i dati raccolti da Motus-E a dicembre 2023 il totale ha raggiunto quota 50.678, segnando una crescita del 38%, pari a 13.906 charging point (di cui 3.450 installati nell’ultimo trimestre) rispetto allo stesso periodo del 2022. Insieme al numero delle colonnine aumenta anche l’incidenza delle infrastrutture ad alta potenza: il 22% dei punti di ricarica installati nel 2023 è di tipo veloce e ultraveloce in DC. Un incremento importante è stato registrato anche relativamente ai punti di ricarica in autostra- da, che al 31 dicembre 2023 hanno raggiunto quota 932, di cui il 61% con potenza superiore ai 150 kW, rispetto ai 496 registrati a fine 2022: almeno un’area di servizio autostradale ogni 3 è dotata di infrastrutture. Nel complesso, considerando anche le aree più remote e isolate del Paese, nell’86% del territorio nazionale è presente almeno un punto di ricarica in un raggio di 10 km. Valore che, avvicinandosi alle zone urbanizzate e alle città metropolitane, sale fino a oltre 2mila punti di ricarica nello stesso raggio.
A questo link l’articolo completo pubblicato su E-Ricarica di aprile