È in vigore il regolamento Afir: ora la ricarica si paga così
Dallo scorso 13 aprile è ufficialmente entrata in vigore la nuova normativa con cui l’UE disciplina i metodi di pagamento per la ricarica pubblica. Una svolta importante studiata per accelerare l’adozione dei veicoli elettrici e garantire un’infrastruttura ancora più efficiente e accessibile
di Federica Musto
Il trasporto su strada rappresenta una delle principali fonti di emissioni di gas serra e inquinanti atmosferici nell’Unione Europea: si stima essere il responsabile di circa un quarto delle emissioni totali di CO2. Per affrontare questa sfida e promuovere una mobilità più sostenibile, la Commissione Europea ha presentato una proposta normativa che regolamenti fasi e modalità di realizzazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi, con l’obiettivo di sostituire e aggiornare la direttiva 2014/94/UE del Parlamento Europeo. La proposta, votata per la prima volta nel 2021, mira a promuovere l’adozione e l’utilizzo di combustibili alternativi come l’elettricità, l’idrogeno, il gas naturale e i biocarburanti nel settore dei trasporti, al fine di ridurre le emissioni di gas serra e migliorare la qualità dell’aria. Sulla base di questa, il 13 settembre 2023 è stato promulgato il Regolamento UE 2023/1804 del Parlamento Europeo e del Consiglio. Tra le principali disposizioni all’interno del Regolamento vi sono standard minimi per lo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica e di rifornimento, norme per la costruzione di stazioni lungo le reti di tra- sporto principali (in particolare Ten-T), incentivi per l’installazione di punti di ricarica e stazioni rifornimento per combustibili alternativi, misure per garantire l’interoperabilità e l’accessibilità dei servizi, nonché la promozione dell’innovazione nel settore.
Le nuove regole UE
Con l’obiettivo di accelerare l’adozione dei veicoli elettrici e garantire un’infrastruttura di ricarica efficiente e accessibile, l’Unione Europea ha introdotto la normativa Afir (Agenzia europea per l’infrastruttura di ricarica) che stabilisce – tra le altre cose – una serie di disposizioni chiave per i gestori dei punti di ricarica e i fornitori di servizi di mobilità. Tra le molteplici novità, una delle più significative riguarda sicuramente l’accessibilità e i metodi di pagamento nei punti di ricarica pubblici, contenuta nell’Articolo 5 della normativa.
Dal 13 aprile 2024, infatti, su tutta l’infrastruttura di nuova installazione i gestori dei punti di ricarica pubblici (Cpo) devono garantire all’utente finale la possibilità di effettuare una “ricarica ad hoc” utilizzando uno strumento per il pagamento ampiamente utilizzato nell’Unione Europea. La definizione di ricarica ad hoc risulta centrale nello sviluppo normativo: con la formula si intende infatti un servizio di ricarica acquistato da un utente finale senza che questi debba registrarsi, sottoscrivere un contratto o instaurare un rapporto commercia- le con il gestore del punto ricarica (Cpo o Emsp) che vada al di là del mero acquisto del servizio di ricarica. Dunque il regolamento prescrive ufficialmente che i Cpo garantiscano sulla propria rete l’accettazione di pagamenti elettronici tramite terminali che supportino almeno uno dei seguenti metodi: lettori di carte di pagamento, dispositivi contactless in grado quantomeno di leggere le carte di pagamento o anche – per i punti di ricarica accessibili al pubblico con una potenza di ricarica inferiore a 50 kW – dispositivi che utilizzino una connessione internet e consentano operazioni di pagamento sicure, come ad esempio quelle soluzioni che generano uno specifico codice di risposta rapi- da come un QR Code. Tali dispositivi potranno, a discrezione del gestore, servire il singolo punto di ricarica così come l’intera stazione. Dal 2027, poi, sarà onere dei Cpo implementa- re tali terminali presso ogni stazione di ricarica pubblica da loro gestita, ed effettuare dunque un upgrade anche su tutti i punti di ricarica installati prima dell’aprile 2024. Una seconda importante disposizione introdotta dalla normativa riguarda poi il tema dell’autenticazione automatica. I gestori dei punti di ricarica devono garantire che gli utenti finali abbiano sempre il diritto di scegliere se utilizzare o meno l’autenticazione automatica, mostrando in maniera trasparente ed evidente le diverse opzioni di pagamento disponibili. Questo assicura flessibilità agli utenti, consentendo loro di optare per una ricarica ad hoc tramite carta di credito o per un’altra soluzione di ricarica, come un abbonamento con un Emsp terzo. Tale disposizione rientra all’interno di una generale direzione verso la trasparenza e l’equità dei prezzi, obiettivi fondamentali della normativa Afir. A tal proposito il regolamento evidenzia anche la modalità di definizione del cosiddetto prezzo ad hoc, ovvero il prezzo previsto per una ricarica ad hoc senza autenticazione con pagamento elettronico. Per i punti di ricarica con una potenza di uscita pari o superiore a 50 kW, il prezzo ad hoc deve essere basato sul prezzo per kWh dell’energia elettrica fornita (il cosiddetto prezzo a consumo), al quale può essere sommata una eventuale tariffa di occupazione applicata per il tempo di sosta eccedente quello utile alla ricarica con l’obiettivo di scoraggiare l’occupazione prolungata del punto di ricarica.
A questo link l’articolo completo pubblicato su E-Ricarica di maggio