GSE: nel 2021 quasi 1.000 richieste pervenute per la delibera Arera 541/2020
Il GSE (Gestore dei servizi energetici) ha pubblicato la prima Relazione annuale sulla Delibera Arera 541/2020, grazie a cui i titolari di un contratto di fornitura energetica in bassa tensione (tra i 2 e i 4,5 kW) possono richiedere di aumentare gratuitamente la potenza durante le ore notturne e nei giorni festivi fino ad un massimo di 6 kW. Dal 3 maggio fino alla fine del 2021 sono pervenute quasi 1.000 richieste da utenti che, per ricaricare il proprio veicolo elettrico più agevolmente, hanno aderito alla sperimentazione. Affinché venga accettata la richiesta, il dispositivo di ricarica deve essere presente tra quelli nell’elenco GSE (a questo link maggiori dettagli) e deve quindi rispettare una serie di requisiti tecnici.
Secondo la relazione stilata dal GSE un picco di richieste si è verificato nel mese di dicembre (169), per un totale che ha raggiunto quota 885 (la maggior parte nel Nord-Ovest con 307 richieste e nel Nord Est con 227). Il 20% è pervenuto dalle città di Milano (7%) e Roma (11%), mentre la Lombardia si è confermata al primo posto tra le regioni con 226 richieste. Sul totale delle domande inoltrate, il GSE ne ha accolte il 61%. Complessivamente sono state respinte 346 richieste: 164 per scadenza dei termini (documentazione non integrata entro i tempi stabiliti), 142 respinte dal GSE (105 per dispositivi di ricarica non idonei e 37 per motivazioni varie) e 40 sono state respinte dal distributore energetico.
In totale sono 29 i costruttori di wall box associati alle richieste, l’80% erano associate a modelli presenti nell’elenco e quindi idonei alla sperimentazione. Solo il 20% è stato inserito direttamente dai clienti che hanno dovuto integrare la documentazione con le informazioni delle case costruttrici. Il 73% delle richieste è riconducibile al 20% dei costruttori presenti in elenco: una sola azienda (identificata come Costruttore 1) è valsa il 25% delle domande totali. Relativamente alla potenza dei dispositivi di ricarica, il 75% è risultato avere una capacità fino a 7,4 kW (tutti in monofase). Il 99% dei dispositivi è risultato avere un singolo punto di ricarica. Sono invece 469 i dispositivi che prevedevano la Gestione dinamica del carico come funzione di serie.
Riguardo all’ubicazione dei punti di ricarica, il 32% era destinato a box auto o posti auto indipendenti dall’unità abitativa, il 28% a villette o edifici unifamiliari, il 27% a villette o edifici plurifamiliari con accesso autonomo, il 9% in spazi condominiali. Mentre la fascia di prezzo delle wall box più diffuse va dagli 800 ai 1.800 euro (il 18%, ovvero il segmento più diffuso, è intorno ai 1.000 euro, il valore medio si attesta intorno ai 1.330 euro).
A questo link la Relazione completa