I “segreti” del Tipo 2: ecco perché i cavi non sono tutti uguali
I modelli utilizzati per ricaricare l’auto in corrente alternata, attraverso una wall box socked oppure una colonnina pubblica, sono destinati a diventare uno degli accessori più diffusi con l’avanzamento della transizione elettrica. L’offerta di mercato punta su prodotti di qualità, attenti agli standard di sicurezza, con soluzioni tecniche in grado di garantire una lunga durata e perfino la possibilità di personalizzazione
Il cavo con cui l’auto elettrica si collega al dispositivo di ricarica è uno degli accessori diventati “necessari” nella quotidianità di ogni e-driver, sia nell’ambito della ricarica domestica sia quando, ad esempio, il rifornimento energetico avviene in ambito pubblico attraverso le colonnine in AC. Proprio per questo motivo è facilmente intuibile come – quando nel 2030 ci saranno circa 6,6 milioni di veicoli lettrici circolanti nel nostro Paese (come dettato dal target PNIEC) – questo prodotto sia praticamente destinato a diventare un oggetto “mass market” al pari dei “cavetti” che vengono adoperati quotidianamente per ri- caricare i device elettronici.
Secondo un recente report, pubblicato da KBV Research, il giro d’af- fari legato alla produzioni di connettori e cavi per la ricarica dei veicoli lettrici raggiungerà entro il 2030 i 181,2 milioni di dollari a livello globale, con una crescita a tasso costante anno su anno pari al 18,6% per i prossimi 7 anni. Tra i fattori principali che spingeranno la crescita di questo segmento, la ricerca conferma la diffusione sempre più veloce di veicoli elettrici (dovuta alle stringenti norme sull’inquinamento a livello globale, ma anche e soprattutto al rincaro dei carburanti fossili), oltre alla crescente presenza di dispositivi di ricarica presso le abitazioni di chi possiede una vettura elettrica e alla crescita della rete di infrastrutture di ricarica pubblica. Ovviamente sul mercato dei connettori incide e inciderà anche la mancanza di uno standard univoco: la presenza di più tipologie di cavi contribuirà, almeno in questa prima fase della transizione elettrica, ad aumentare la produzione per far fronte alle diverse esigenze degli utenti e dei produttori di sistemi di ricarica anche in termini di potenza erogata.
Dettagli che fanno la differenza
Le aziende che producono e distribuiscono cavi di ricarica propongono accessori in grado di durare nel tempo, di preservare la salute della batteria e dell’impianto elettrico della propria vettura. Esistono infatti dettagli tecnici che possono fare la differenza e cavi che possono rivelarsi più o meno adatti alle diverse esigenze di fruizione. I cavi di Tipo 2 a un primo sguardo potrebbero sembrare tutti uguali. Esistono invece delle differenze relative ai materiali utilizzati e alle tecnologie impiegate per assemblarli che influiscono sensibilmente sulla qualità del prodotto. Tra le caratteristiche principali che identificano un cavo di qualità ci sono, ad esempio, la presenza dei contatti argentati: questo permette di allentare la resistenza all’abrasione meccanica quando il cavo si collega e consente di gestire con meno stress correnti più elevate. Altra caratteristica importante, visto che un cavo deve garantire almeno 10mila cicli di connessione, è la forza di inserzione: un cavo di buona fattura deve avere una forza di resistenza all’inserimento inferiore ai 100 newton: più è bassa e più il cavo durerà nel tempo.
Altro fattore è il grado di protezione: più è elevato, soprattuto quello dei connettori, maggiore sarà la resistenza alle intemperie oppure in luoghi particolarmente polverosi. Poi ci sono altri fattori determinanti, come l’ergonomia dell’impugnatura e, più in generale, la qualità della gomma esterna. Una delle criticità nella costruzione di un cavo di ricarica sono le estremità a cui vengono montati i connettori, perché spesso soggette a torsioni e trazioni. Ed è esattamente su questi “punti deboli” che l’industria ha concentrato il proprio know how per realizzare cavi in grado di durare nel tempo. Altro fattore importante sono i materiali impiegati per la guaina in gomma che ricopre il cavo, soprattutto se si pensa a un accessorio che verrà utilizzato spesso all’aperto. Vengono quindi impiegati materiali più performanti e resistenti ai raggi ultravioletti, perché sono cavi che molto spesso restano in contatto con gli agenti atmosferici. Una gomma di bassa qualità potrebbe degradarsi e, dopo qualche anno, piegandoli spesso per riporli nel bagagliaio, potrebbero iniziare a rovinarsi.
A questo link l’articolo completo pubblicato su E-Ricarica di dicembre