In Europa oltre 1 milione di charging point. Totale worldwide a quasi 5 milioni (ricerca ICCT)
Il mercato globale della ricarica pubblica per veicoli elettrici ha registrato un’espansione senza precedenti. Secondo l’ultimo Global Electric Vehicle Charging Infrastructure Market Monitor dell’ICCT (International Council on Clean Transportation), nel biennio 2022-2024 il numero di colonnine accessibili al pubblico è passato da 2,3 a quasi 5 milioni, con un tasso di crescita medio annuo del 47%. A guidare questa trasformazione è la Cina, che da sola concentra il 59% dell’infrastruttura mondiale con 2,93 milioni di punti di ricarica. L’Europa, con 1,06 milioni di unità, occupa la seconda posizione globale (21% del totale), seguita a distanza dagli Stati Uniti (220.000, pari al 4,4%). Il confronto tra continenti mette in luce alcune differenze strutturali. Se in Cina i punti di ricarica crescono più velocemente delle vendite di auto elettriche, in Europa lo sviluppo è comunque sostenuto: +35% annuo delle infrastrutture contro un +5% delle immatricolazioni. Negli Stati Uniti, invece, la crescita dei punti di ricarica (21%) procede in parallelo a quella del mercato (+27%).
Guardando alla densità, Europa e Cina sono vicine in rapporto alla popolazione (2 colonnine ogni 1.000 abitanti), ma Pechino stacca tutti per concentrazione urbana: 27 colonnine per km² di area urbana, contro 5,3 in Europa e meno di una negli USA. Ancora più evidente il divario nella dotazione rispetto al parco circolante: 9,3 punti pubblici ogni 100 EV in Cina, 8,7 in Europa e solo 3,4 negli Stati Uniti. Il tema cruciale è la ricarica ad alta potenza. Nel 2024 il 52% delle colonnine cinesi era in corrente continua (DC), contro il 19% in Europa e il 24% negli Stati Uniti. Anche in questo campo, il Vecchio Continente ha accelerato, passando dal 13% del 2022 al 19% attuale, con Germania leader per stock assoluto di punti DC (39.000) e Norvegia prima per quota percentuale (40%). In Italia il Paese detiene circa il 6% del totale europeo delle colonnine, con una quota significativa di punti veloci in aumento, anche se ancora distante dai livelli dei Paesi del Nord.
Sulle autostrade, l’Europa si distingue: 15,5 colonnine ogni 50 km, quasi il doppio della Cina (9,2) e oltre quattro volte gli Stati Uniti (3,6). Nei centri urbani la copertura è ormai capillare: a Parigi, ad esempio, l’85% delle aree edificate è a meno di 5 minuti da un hub di ricarica, percentuale che sfiora il 100% entro i 20 minuti. Altro elemento distintivo del mercato europeo è la frammentazione: quasi 3.000 operatori attivi, contro i 57 della Cina e i 110 degli Stati Uniti. Nessuno supera il 5% di quota, a differenza di Stati Uniti e Cina, dove i primi dieci player gestiscono oltre l’80% della rete. Un segnale di vivacità competitiva, ma anche di potenziale frammentazione dei modelli di business.
A questo link è disponibile il report completo.