R-Gruppo: Cpo, system integrator e produttori, un’identità a 360 gradi
R-Gruppo è in grado di combinare le competenze di un produttore hardware e di uno sviluppatore software al know-how di un Cpo che opera sul territorio curando tutti gli aspetti relativi all’installazione e all’attivazione di una stazione di ricarica. «Siamo un partner in grado di articolare un’offerta a 360 gradi che comprende ogni aspetto relativo alla messa in opera dell’infrastruttura di ricarica» spiega l’ad Alessandro Calò. Mentre la gamma di prodotti si allarga abbracciando anche soluzioni in DC ultrafast, lo sviluppo dell’infrastruttura pubblica guarda oltre i centri urbani per puntare sulla realizzazione di veri e propri hub in DC ad alta potenza
Azienda attiva a livello internazionale nel campo delle rinnovabili, impegnata nella produzione, distribuzione e vendita di energia e nella fornitura di soluzioni per l’efficientamento energetico, oltre a operare come System Integrator ed Epc Contractor. Tutto questo è R-Gruppo SpA., un Integrated Green Energy Player capogruppo di quattro società – EnerBroker Srl, R-distribuzione Srl, R-ev Srl ed r-esco Srl – che la rendono un player completamente integrato grazie alla specificità di ognuna. Più nel detttaglio, R-Gruppo ha un modello di business che si articola in tre diversi ambiti operativi: il dispacciamento in immissione e in prelievo di energia da fonti rinnovabili, la mobilità elettrica (con la produzione di wall box, colonnine e l’attività in qualità di Cpo) e l’Energy Efficiency, attraverso la fornitura di prodotti e soluzioni per l’efficientamento energetico, agendo come System integrator ed EPC Contractor. Oltre alla commercializzazione di prodotti terze parti, R-Gruppo progetta, sviluppa e distribuisce prodotti a marchio proprio nel solare termico e nella mobilità elettrica, dove opera attraverso R-ev: la divisione interna che si occupa di e-mobility, attraverso una infrastruttura di ricarica presente su tutto il territorio nazionale. Alessandro Calò, amministratore delegato di R-Gruppo, racconta la strategia e gli obiettivi con cui la società affronta le sfide nel segmento e-mobility attraverso la sinergia tra la produzione di dispositivi sempre più versatili e la gestione di una rete di ricarica ad accesso pubblico in costante crescita.
Come si è evoluto il business di R-ev?
«Il nostro primo approccio al mercato dell’e-mobility risale al 2015, con lo sviluppo software, attività che poi si è evoluta fino a sfociare nella produzione di dispositivi di ricarica. Da quando abbiamo avviato la produzione delle nostre stazioni, il business è cresciuto notevolmente. Negli ultimi 2 anni, infatti, abbiamo sviluppato un’intera gamma di soluzioni che ci ha consentito dapprima di agganciare il target residenziale, poi di rivolgerci anche al segmento della ricarica pubblica e semipubblica attraverso prodotti più sofisticati sia in AC, in particolare nella versione da 22 kW, sia in DC. Un momento di svolta per la crescita del marchio è stato sicuramente il boom di richieste generate dagli incentivi del Superbonus 110. In seguito, sono stati operati dal Gruppo una serie di investimenti, mirati su R-ev, per sviluppare il business anche attraverso l’attività di Charging Point Operator. Al momento per R-Gruppo il business legato all’e-mobility vale un 30% in termini di investimento, mentre relativamente ai ricavi siamo intorno al 6%».
Un progetto che è cresciuto piuttosto rapidamente…
«Oggi abbiamo circa 200 punti di ricarica tra stazioni operative e in via di attivazione. Abbiamo preferito dedicarci inizialmente ai Comuni con i quali era possibile siglare delle convenzioni in maniera diretta, per poi allargare la capillarità delle nostre infrastrutture partecipando e aggiudicandoci una serie di bandi. Simultaneamente all’attività di Cpo, abbiamo sviluppato anche la parte commerciale di R-ev legata alla vendita delle stazioni di ricarica, ma quello che abbiamo notato è che la vendita dei prodotti è spesso strettamente legata a bandi assegnati o in via di assegnazione, come la ricarica degli autobus in ambito TPL, oppure bandi dove l’investimento è di tipo privato».
A questo link l’intervista completa pubblicata su E-Ricarica di dicembre