UE: aperta una consultazione pubblica sulla mobilità
Sul portale della Commissione Europea è stata aperta una consultazione pubblica che ha come tema il futuro della mobilità: “L’industria automobilistica europea”, viene riportato sul sito della Commissione “che fornisce 13 milioni di posti di lavoro e il 7% del PIL dell’UE, si trova oggi ad affrontare sfide significative dovute ai cambiamenti tecnologici, alla digitalizzazione e a nuovi competitor. La tradizionale leadership del settore si sta erodendo e rischia di rimanere indietro rispetto ai concorrenti internazionali in settori chiave come le batterie, il software e la guida autonoma. Per evitare sostanziali perdite di posti di lavoro e di valore, il settore ha bisogno di uno sforzo concertato e di una stretta collaborazione tra il settore pubblico e quello privato per avviare una svolta. La Commissione europea prende atto della crisi dell’industria automobilistica e sta adottando azioni decisive per proteggere la prosperità, raggiungere gli obiettivi climatici e garantire una transizione equa con posti di lavoro e competenze di alta qualità. Per affrontare questo problema, la Commissione sta sviluppando un piano d’azione industriale dell’UE per il settore automobilistico”.
Il sondaggio, a cui sarà possibile partecipare fino al prossimo 13 febbraio, sarà utile alla Commissione per definire le proprie iniziative e ponderare le future decisioni. Strategie che avranno dirette ripercussioni sulle immatricolazione dei veicoli elettrici, sugli incentivi a supporto della transizione e sulla diffusione delle stazioni di ricarica (pubbliche e private). Come è noto, pare che l’UE stia riconsiderando il totale stop ai motori endotermici entro il 2035, lasciando alle case automobilistiche la possibilità di proseguire anche con la produzione di vetture ibride plug-in e ibride con range extender. Attualmente si tratta di un’indiscrezione riportata dal quotidiano tedesco Der Spiegel, che fa rifermento a uno stralcio di un position paper europeo da cui effettivamente si evince una maggiore apertura dell’UE riguardo ai divieti imposti in precedenza.
Il sondaggio è disponibile a questo link