UE: aumento dei dazi sulle auto elettriche cinesi
Ieri, 12 giugno, l’Unione Europea ha comunicato la volontà di inasprire ulteriormente i dazi sulle auto elettriche cinesi, portandoli a sfiorare il 50% con l’obiettivo di bilanciare quello che, secondo Bruxelles, è un sistema produttivo sostenuto artificialmente da sussidi pubblici del Governo cinese. Più nel dettaglio il piano prevede un aumento dei dazi fino al 38,1%, quindi imposte doganali fino al 48,1%. I dazi inoltre verranno applicati diversamente a seconda del produttore: 17,4% per BYD, 20% per Geely e 38,1% per Saic. Verranno applicati al 21% i dazi per le case produttrici che hanno collaborato all’indagine sulle sovvenzioni governative e alle case europee che producono in Cina, mentre al 38,1% per i marchi che non hanno collaborato.
«Il nostro obiettivo non è chiudere il mercato europeo ai veicoli elettrici cinesi, ma garantire che la concorrenza sia leale», ha affermato il vicepresidente della Commissione Europea con la delega al Commercio, Valdis Dombrovskis. Risposte contrastanti dai Paesi dell’UE: Svezia e Germania contrarie, mentre l’Ungheria accenna a un eccessivo protezionismo. II ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha invece salutato con soddisfazione l’annuncio: «per tutelare la produzione europea puntando a riaffermare in Italia l’industria automobilistica italiana, uno dei settori trainanti dello sviluppo industriale del nostro Paese a cui non vogliamo assolutamente rinunciare».