Wallbox diventerà un’azienda a impatto zero entro il 2030
La multinazionale spagnola Wallbox ha annunciato che riuscirà a raggiungere l’obiettivo emissioni zero entro il 2030, ovvero con ben due decadi di anticipo rispetto a quanto previsto dal Paris Climate Agreement. Wallbox non solo intende azzerare le emissioni inquinanti relative ai propri stabilimenti, ma anche attraverso tutta la catena produttiva che riguarda i propri dispositivi di ricarica.
Per raggiungere questo target ambizioso la società ha delineato tre fasi. La prima riguarderà una misurazione delle emissioni nocive degli stabilimenti e delle lavorazioni interne e l’attuazione di un piano per la riduzione dei gas serra, per lo più provenienti dall’utilizzo di combustibili fossili. La fase 2 comporterà una riduzione delle emissioni presso uffici e stabilimenti per azzerare la produzione di gas inquinanti e continuare a monitorare e a ridurre le emissioni nocive sia all’inizio che alla fine della filiera produttiva. La fase tre prevede appunto il raggiungimento del Net Zero, ovvero l’assenza di emissioni entro il 2030 (a questo link tutti i dettagli).
In questo percorso avrà un ruolo cruciale l’utilizzo del software proprietario Sirius: un energy management system messo a punto dalla stessa Wallbox che già ha consentito all’azienda di ridurre del 18% le emissioni inquinanti presso i propri stabilimenti in Spagna. Questo software è infatti in grado di monitorare e quantificare la produzione dei gas serra lungo tutta la catena produttiva.
«La sostenibilità è la forza motrice dietro tutto quello che facciamo in Wallbox e il cambiamento climatico è un problema da affrontare a livello globale», ha dichiarato Enric Asunción, Ceo e co-founder di Wallbox. «Anche se questo è il nostro primo impegno ufficiale, dimostra che la sostenibilità è nel nostro Dna. Lo scorso anno abbiamo diminuito le nostre emissioni del 18% installando pannelli fotovoltaici e utilizzando un nostro sistema proprietario per monitorare il consumo energetico»