6 Paesi UE hanno meno di una colonnina ogni 100km (dati Acea)
Secondo quanto emerso da una ricerca pubblicata dall’European Automobile Manufacturers’ Association (Acea) urge un’accelerazione nello sviluppo delle infrastrutture di ricarica a livello continentale: 6 Paesi Europei infatti al momento non raggiungono neppure la media di una colonnina ogni 100 km di rete stradale (la rilevazione include autostrade, strade statali, provinciali e comunali) e dispongono solamente di 1 colonnina veloce su 7 (ovvero con potenza superiore ai 22 kW). A questo proposito Acea ha pubblicato la classifica dei Paesi europei in base alla maggiore densità di punti di ricarica ad accesso pubblico ogni 100 km di rete stradale. Al primo posto l’Olanda, con una media di 64,3 punti di ricarica, seguita da Lussemburgo con 57.9 e dalla Germania con 25,8. L’Italia si trova al settimo posto, con una media di 9,2 punti di ricarica ogni 100 km e una quota di veicoli elettrici circolanti pari a 9,4% del totale. Le ultime 6 posizioni della classifica sono occupate da Lettonia, Polonia, Estonia, Cipro, Grecia e Lituania: tutti questi Paesi non raggiungono la media di 1 colonnina di ricarica ogni 100 km (a questo link ulteriori dettagli).
Inoltre sono ben 17 i Paesi europei che non raggiungono i 5 punti di ricarica ogni 100 km, una situazione che l’associazione definisce molto rischiosa, visto che a breve il Parlamento Europeo dovrà votare l’applicazione dell’AFIR (Alternative Fuels Infrastructure Regulation) e che gli obiettivi previsti dalla stessa Acea per sostenere la transizione energetica (a questo link maggiori informazioni) diventano sempre più complessi da raggiungere. «Se vogliamo convincere i cittadini di tutta Europa a passare alla mobilità elettrica nel prossimo decennio, caricare queste auto dovrebbe essere facile come lo è oggi il rifornimento di carburante», ha affermato Sigrid de Vries, direttore generale di Acea. «Le persone non dovrebbero viaggiare per chilometri per trovare un ev-charger, né dovrebbero aspettare anni per caricare il proprio veicolo. Chiediamo ai deputati di votare per un’azione decisiva sulla infrastrutture la prossima settimana, stabilendo obiettivi ambiziosi e con chiari meccanismi di applicazione per ciascuno Stato membro».
A questo proposito va citato anche quanto riportato di recente dal quotidiano tedesco Spiegel (a questo link), secondo cui l’eurodeputato Ismail Ertung, durante una consultazione presso la Commissione dei trasporti e del turismo, avrebbe richiesto l’applicazione di sanzioni pesanti per i Paesi che non saranno in grado di raggiungere l’obiettivo di almeno 1 colonnina ogni 60 km, con una multa pari a 1.000 euro ogni colonnina mancante. Il Parlamento Europeo (a questo link ulteriori informazioni) ha chiesto ai Paesi di presentare un piano nazionale entro il 2024 volto a identificare degli obiettivi minimi da raggiungere nel più breve tempo possibile.