Quando le wall box passano dal concessionario
I brand automotive che già puntano con decisione sull’elettrico da tempo offrono ai propri clienti pacchetti che prevedono, contestualmente all’acquisto del veicolo, anche la possibilità di includere una wall box con relativo servizio di installazione chiavi in mano. Inoltre, sempre più spesso, l’offerta comprende anche tariffe agevolate per la ricarica pubblica. Ecco una panoramica su questo canale parallelo con cui si allargano le opportunità di business per gli installatori
L’offerta di wall box domestiche è sempre più ampia e, di fatto, si affaccia sul mercato attraverso tre tipologie di approccio differenti. Da una parte ci sono i “pure player” ovvero le società che fanno della produzione di sistemi di ricarica il proprio core-business. Esistono poi altrettante aziende che, già consoli- date sul mercato del fotovoltaico o dell’efficientamento energetico, hanno aggiunto i sistemi di ricarica a completamento della propria gamma. Infine, con la crescita (seppur ancora a ritmi blandi per l’Italia) delle immatricolazioni di Bev, sono sempre più numerose anche le case automobilistiche che, attraverso la propria rete di concessionari, propongono pure l’acquisto di una wall box insieme all’autovettura. Quest’ultimo non è un mercato da considerare in competizione diretta: si tratta, in realtà, di quella che si potrebbe definire un’”intersezione di insiemi”, visto che diversi ev-charger proposti dai marchi automotive sono prodotti terze parti ri-brandizzati oppure rivisitati nel design esterno per supportare una distribuzione dedicata al canale.
Difficile entrare nel merito delle dinamiche con cui gli utenti finali decidono l’acquisto di una wall box, visto che sulla scelta entrano in gioco diverse valutazioni di carattere sia soggettivo sia economico. Inoltre il dato riportato all’interno dell’ultimo Smart Mobility Report, da cui emerge che il 47% delle ricariche private vengono ancora effettuate utilizzando la presa Shucko con il “carichino” in dotazione, fa pensare che siano ancora in molti coloro che decidono di acquistare la wall box solo dopo essersi resi conto delle difficoltà, della pericolosità e della lentezza che prevede la ricarica in Modo 2 (che oltretutto, va ricordato, è da utilizzare solo in caso di emergenza). Quello che invece si può constatare con certezza è che la rete di concessionari, che prevedono la possibilità di appoggiarsi a società locali per l’installazione delle wall box, rappresentano un’ulteriore opportunità di business per i service partner. Un esempio perfetto è la partnership siglata tra Elli e ChargeGuru, da alcuni mesi attiva anche in Italia: la divisione del gruppo Volkswagen dedicata alla mobilità elettrica ha infatti scelto ChargeGuru come preferred partner per l’installazione delle proprie wall box, sia per i clienti privati nel segmento residenziale sia per le aziende nel segmento business. ChargeGuru si occupa quindi dell’installazione dei dispositivi, offrendo un servizio completo: da una prima consulenza personalizzata al cliente, fino al montaggio e all’attivazione della stazione di ricarica eseguita da tecnici specializzati.
A questo link è disponibile l’articolo completo pubblicato su E-Ricarica di aprile