Progetti su misura per un network ad alta efficienza
T-Carica è un Cpo nato con l’obiettivo di approcciare l’elettrificazione tramite progetti su misura pensati per sfruttare al meglio le opportunità di ogni location, dai comuni alle grandi aziende, dai parcheggi degli esercizi commerciali ai complessi residenziali. «Valutiamo nel dettaglio ogni singolo contesto per proporre le soluzioni più adatte a quel tipo di situazione e come realizzare al meglio l’infrastruttura» spiega il chairman e Ceo Rodolfo Bigolin. «Non ci interessa piantare bandierine, ovvero lavorare sulla quantità, ma piuttosto sulla qualità delle installazioni». La società, nata come start-up di innovo Group Holding, ha come obiettivo 100 stazioni entro fine 2024 e un business model basato sui ricavi generati dalle proprie infrastrutture
Innovo Group Holding nasce nell’aprile del 2021 grazie all’esperienza maturata dal chairman della società, Rodolfo Bigolin, nel settore delle rinnovabili in Europa, Nord America e Asia. Attraverso la capogruppo sono successivamente nate iniziative imprenditoriali, tra cui Green Power Europe (piattaforma europea con una pipeline da 400MWp di progetti in fase di sviluppo); Innovo Property (dedicata al settore immobiliare con uffici dislocati tra Italia e UK); oltre a Innovo Renewables, che si occupa di sviluppare e gestire oltre 6 GWp di progetti di energia rinnovabile in tutta Europa e impe- gnando un organico di circa 50 persone opera- tive tra Italia, Spagna e Regno Unito. Proprio quest’ultima in breve tempo è cresciuta molto rapidamente, grazie anche all’ingresso nel capitale di Aviva, multinazionale assicurativa inglese che ha acquisito un terzo della società con investimenti che hanno consentito di accelerarne il piano di sviluppo. Se il core business di Innovo Renewables è appunto focalizzato sulla produzione di energia da fonti rinnovabili, una delle evoluzioni più naturali per il business della holding è stata la creazione di una nuova start-up con management dedicato, T-Carica appunto, che si occupa della realizzazione di infrastrutture di ricarica ad acceso pubblico in qualità di Charging Point Operator. «Si tratta di un business in cui, per molti aspetti, abbiamo l’opportunità di mettere a frutto il know-how maturato dal team in questi anni di esperienza nel settore delle rinnovabili» spiega il chairman di Innovo Group Holding Rodolfo Bigolin. «Siamo partiti quindi con la creazione di una nuova società che vede impegnati gli stessi founder di Innovo Renewables, incluso il Cfo. Abbiamo subito lavorato allo sviluppo del business attraverso la chiusura di accordi importanti, come ad esempio quello stretto di recente con DGgroup per l’elettrificazione di diversi punti vendita Expert in Italia, a cui seguiranno altri agreement per il rollout delle installazioni pubbliche (la prima è stata finalizzata lo scorso aprile): tra le priorità di T-Carica infatti ci sono anche e soprattutto gli enti locali, con cui intendiamo collaborare per portare le colonnine dove vera- mente servono e creare una rete di qualità».
Con quale strategia avete approcciato il mercato?
«Nell’immediato futuro prevediamo la creazione di team interni focalizzati nello sviluppo dei vari segmenti che riteniamo prioritari per la crescita del nostro network. A breve chiuderemo un secondo accordo molto importante con un player che da diversi anni lavora con l’80% dei Comuni italiani e con il 100% delle municipalizzate e che, grazie a una rete di oltre 50 agenti sul territorio, si occupa appunto della realizzazione di infrastrutture per gli enti locali. Un segmento, questo, che verrà seguito da un team dedicato perché prevediamo volumi molto importanti. Inoltre, di recente abbiamo assunto un direttore generale, un project manager che segue i progetti già da alcuni mesi e un nuovo Key account».
Quali sono gli elementi distintivi di T-Carica?
«T-Carica si propone come un Cpo ad “alta efficienza”. Ovvero una società che propone un approccio su misura e che si impegna a valutare nel dettaglio ogni singolo contesto per proporre le soluzioni più adatte a una situazione particolare, per comprendere come realizzare al meglio l’infrastruttura. Non ci interessa “piantare bandierine”, ovvero aumentare in maniera incondizionata il numero di charging point. Perché siamo convinti che, a lungo termine, questo approccio non possa portare ai risultati sperati: troppo spesso vediamo stazioni di ricarica sorgere in location che non hanno alcun senso. Ad esempio, mi è capitato di trovare nel Veneto luoghi sperduti in cui sorgono improvvisamente 14 punti di ricarica per i quali non c’è reale necessità o domanda. Crediamo che non sia importante la quantità, ma al contrario la qualità con cui viene realizzata e gestita la rete di ricarica. Vogliamo realizzare stazioni che rispondano a una necessità vera in una determinata area del Paese e che quindi, grazie alla loro efficienza, siano in grado di generare un fatturato importante. Il nostro business model prevede accordi con i proprietari del terreno o della location con un impegno dai 12 ai 15 anni a cui viene corrisposta una fee fissa e in aggiunta una percentuale in base ai ricavi generati dal rifornimento energetico. Una volta raggiunta una massa critica importante di charging point attivi potremo valutare l’acquisizione del network da parte di altre società».
I vostri principali punti di forza?
«In alcuni settori è molto complicato inventare qualcosa di nuovo o differenziarsi completa- mente dai competitor. Rispetto ad altri player l’elemento distintivo di T-Carica è l’approccio attento e personalizzato a qualsiasi necessità. La volontà di non rincorrere i volumi a tutti i costi, ma di offrire un servizio di qualità sfruttando anche le sinergie con la rete commerciale di In- novo Group, che opera già da anni con successo su tutto il territorio italiano. Inoltre puntiamo su un’efficienza di execution davvero ottimale, con tempistiche che variano dalle 3 alle 6 setti- mane dalla stipula del contratto all’installazione della colonnina. A livello di layout abbiamo studiato una grafica che potesse differenziarci in maniera evidente. Ci siamo affidati a una società di branding e comunicazione con l’idea di una livrea fresca e subito riconoscibile. Ci è piaciuta la soluzione grafica delle due fiamme che si intersecano in cui quella blu rappresenta la mobilità elettrica che va a sovrastare quella rossa, più legata al concetto di endotermico. L’utente finale molto probabilmente quando ha bisogno ricaricare l’auto non bada molto all’operatore, ma al fatto che il servizio sia funzionante, efficiente e interoperabile, caratteristiche che sono una nostra priorità».
Quali sono i vostri obiettivi?
«Nel breve termine, dopo l’inaugurazione della prima stazione, sono di attivare una ventina di colonnine entro questa primavera. Una volta chiusi i contratti di cui abbiamo accennato prima ci aspettiamo una crescita ad alti regimi. Entro la fine dell’anno in corso, restando molto conservativi, la previsione è di raggiungere quota 100 colonnine installate. In realtà i tempi tecnici per installare l’infrastruttura sono molto brevi, mentre le tempistiche si allungano nell’attesa di ricevere l’allacciamento da parte del DSO, ma è una prassi ormai nota per chi opera in questo mercato».
A questo link è disponibile l’intervista completa pubblicata su E-Ricarica di maggio 2024