Quando AI ed EV fanno sistema
Intelligenza artificiale ed e-mobility sono tecnologie sempre più sinergiche e integrate: un mondo in continua e rapida evoluzione che coinvolge anche le stazioni di ricarica per rendere l’utilizzo dei BEV ancora più semplice ed efficiente
di Federica Musto
Intelligenza artificiale e la mobilità elettrica non stanno convergendo: si stanno fondendo. Non è una questione di futuro, ma di ingegneria già in corso. Da una parte, i veicoli elettrici stanno diventando piattaforme software, capaci di dialogare con reti, infrastrutture e utenti. Dall’altra, l’AI sta entrando nei sistemi di gestione, previsione e ottimizzazione, portando efficienza dove prima c’era solo potenza. Questa integrazione sta cambiando tutto: la progettazione delle reti di ricarica, la vita utile delle batterie, il modo in cui l’auto consuma energia, si muove e interagisce. Parliamo di sistemi che leggono milioni di dati in tempo reale, prendono decisioni autonome e, soprattutto, imparano. Riducono i costi, migliorano l’esperienza d’uso, abilitano nuove funzioni. Ma soprattutto rendono la mobilità elettrica finalmente scalabile.
L’AI nel cuore delle EV: le batterie
La batteria di un’auto elettrica è già oggi un sistema sofisticato. Non un semplice accumulatore, ma un insieme complesso di celle, sensori, logiche di controllo, inverter e software. Gestisce energia, calore, cicli, sicurezza. Lavora in equilibrio tra chimica ed elettronica. Ma ora, grazie all’intelligenza artificiale, sta entrando in una nuova fase evolutiva: più intelligente, adattiva, efficiente. Pulsetrain – una deeptech tedesca – sta riscrivendo l’architettura interna delle batterie EV. L’approccio è chiaro: non aggiungere AI dall’esterno, ma integrarla. Il sistema sviluppato da Pulsetrain unisce inverter, BMS e intelligenza artificiale in un unico modulo intelligente, collocato direttamente all’interno del pacco batteria. Il cuore è un inverter multilevel, gestito da un layer AI che ottimizza ogni passaggio di energia in tempo reale: controlla tensione, corrente, temperatura, efficienza, e adatta il comportamento del sistema sulla base delle condizioni d’uso. Il risultato è concreto: fino all’80% di vita utile in più, meno stress termico, più cicli reali, più affidabilità. Dopo una lunga serie di premi tra il 2022 e il 2024, Pulsetrain ha chiuso a marzo 2025 un round seed da 6,1 milioni di euro per portare sul mercato “Cellmate”, un sistema pensato per rendere i powertrain più modulari, durevoli e intelligenti. Nel frattempo IBM, con il suo laboratorio Almaden, ha messo l’AI al servizio della chimica. Il modello sviluppato analizza oltre 90 milioni di molecole per accelerare la scoperta di nuovi materiali elettrolitici solidi, più stabili e meno dipendenti da risorse critiche. Anche qui l’obiettivo è chiaro: aumentare prestazioni e sostenibilità riducendo i margini di incertezza.
A questo link l’articolo completo pubblicato su E-ricarica di giugno