Wall box per multiutenti: ecco come si fa
I dispositivi in AC che prevedono un sistema di autenticazione sono la scelta più diffusa tra gli esercizi commerciali che intendono integrare il rifornimento energetico tra i plus offerti alla propria clientela. Le criticità, le soluzioni, anche personalizzate, e i prodotti più adatti per sfruttare questa opportunità
di Matteo Bonassi
Se da un lato le wall box sono destinate a diventare un accessorio indispensabile per coloro che acquistano un veicolo elettrico e non vogliono rinunciare alla praticità e al risparmio della ricarica domestica, dall’altro i dispositivi di ricarica in corrente alternata rappresentano la chiave d’accesso per gli esercizi commerciali che desiderano integrare il rifornimento energetico come servizio alla propria clientela oppure farne un vero e proprio side-business.
Utilizzo pubblico: cosa cambia
Per rispondere a questa necessità, la maggior parte dei produttori include nel proprio catalogo una serie di dispositivi che, sostanzialmente, si differenziano da quelli ad uso esclusivamente privato (a questo link maggiori dettagli) grazie alla presenza di un sistema elettronico di identificazione, di solito un RFID card (acronimo di Radio Frequency Identification), tramite cui l’utente che si appresta a eseguire la ricarica viene identificato in maniera univoca ed è quindi in grado di attivare la stazione per procedere con il rifornimento. Si tratta di un processo indispensabile per le imprese – parliamo, solo per fare qualche esempio, di ristoranti, alberghi, officine, agriturismi, centri commerciali, palestre, ecc. – che desiderano offrire un servizio di ricarica pubblica su suolo privato dove sia prevista la possibilità di monitorare l’utilizzo della colonnina, gestirlo e contabilizzarlo a seconda delle esigenze. Per questo tipo di utilizzo la scelta più adatta si rivela, per diversi motivi, quella di wall box in AC con potenza fino a 22 kW. È possibile scegliere di installarle a muro, oppure utilizzare il supporto a terra fornito all’occorrenza in caso si debbano, ad esempio, infrastrutturare parcheggi outdoor. Inoltre molte aziende offrono anche modelli con doppio cavo per ottimizzare gli spazi. Ma soprattutto questa tipologia di ricarica non costringe a importanti investimenti per adeguare il proprio impianto elettrico a un ben più alto fabbisogno energetico, necessario qualora si optasse per installare colonnine fast in DC.
RFID: non esistono solo card
Quindi, per realizzare un’infrastruttura di ricarica privata a uso pubblico, è preferibile utilizzare una wall box che preveda la possibilità di identificare l’utente. Questa identificazione preventiva avviene molto spesso tramite una card magnetica, ma non si tratta dell’unica possibilità. Anche perché ogni tipologia di realtà commerciale presenta criticità differenti. «Le tessere RFID sono uno strumento indispensabile per identificare chi esegue la ricarica quando più utenti possono accedere alla stessa stazione», spiega Alberto Stecca, Ceo di Silla Industries. «È una soluzione adottata spesso da aziende che vogliono offrire il servizio di ricarica, ad esempio da hotel e ristoranti, dove capita spesso che il rifornimento venga offerto a prezzi scontati oppure addirittura messo a disposizione in omaggio. L’RFID può essere una tessera o trasformarsi in un token – sono completamente personalizzabili – ed è un supporto che consente di approcciare situazioni diverse in maniera flessibile». Facendo l’esempio pratico dell’hotel, molte volta capita che l’esercente desideri far pagare il servizio di ricarica a un cliente interessato solo a cenare al ristorante e invece offrire la ricarica in omaggio a chi pernotta per un’intera settimana. Questi due casi comportano approcci diversi. Nel primo, ovvero quello della ricarica occasionale, è possibile perfino realizzare delle card a scadenza temporale: anche se non vengono restituite, non possono più essere utilizzate. Nel secondo si potrà utilizzare una card da lasciare al cliente per tutta la durata del soggiorno che, volendo, potrebbe essere la stessa con cui si accede alla camera dell’albergo.
Ai diversi esercizi commerciali che forniscono il servizio corrispondono soluzioni differenti, soprattutto per ovviare al problema di distribuire supporti fisici a clienti occasionali oppure a coloro che usufruiscono per la prima volta del servizio di ricarica, come spiega Alessandro Calò, Ceo e founder di R-ev: «Presso le strutture della Gdo, dove di solito ci interfacciamo con aziende che hanno più punti vendita e quindi più punti di ricarica, interveniamo con soluzioni personalizzate. Addirittura possiamo corredare il servizio di ricarica con un’app dedicata che identifica il cliente: alla base del sistema c’è sempre una sorta di RFID card ma, in pratica, con l’app andiamo a “smaterializzarla”, perché l’e-driver viene associato a un codice che è all’interno dell’app sullo smartphone. Se parliamo ad esempio di un centro commerciale, distinguiamo tra clienti occasionali e fidelizzati. Magari alcuni hanno installato sul proprio telefono l’app di Be Charge o Enel X. In questo caso dobbiamo assicurare che sia possibile adoperare queste app per ricaricare anche presso le nostre colonnine». Se parliamo di centri commerciali, una soluzione interessante può essere quella di associare la funzione di identificazione alla classica fidelity card che rilasciano ai propri clienti. In questo modo, è addirittura possibile implementare delle promozioni sugli acquisti che prevedano vantaggi o sconti sulla ricarica.
Sotto controllo, via browser o app
Il metodo di autenticazione non è l’unico aspetto da considerare quando parliamo di wall box ad accesso pubblico. I dispositivi vengono infatti registrati su una piattaforma digitale dedicata alla monitoraggio delle attività, indispensabile per fatturare le ricariche ed eventualmente intervenire sulle impostazioni dell’infrastruttura da remoto. A questo proposito le scelte operate dai produttori sono svariate: da coloro che puntano su app dedicate a chi utilizza piattaforme open source di terze parti; da coloro che preferiscono lasciare all’amministratore di rete una certa libertà di intervento, a chi invece utilizza una piattaforma proprietaria via cloud realizzata ad hoc. «I prodotti della linea Mennekes Professional supportano la connessione remota da backend, e si prestano quindi alla configurazione del nostro sistema di pagamento proprietario Mennekes Pay» spiega Tommaso Facchinetti, technical specialist e-mobility Mennekes. «Questo sistema consente al proprietario della stazione di ricarica di monitorarne i dati in termini di ricariche erogate, e garantisce visibilità all’infrastruttura grazie all’indicizzazione della stessa nei principali network per la ricarica, come Nexcharge».
Entrando nel merito del funzionamento del software, si tratta di un backend online in remoto accessibile da qualsiasi browser con le proprie credenziali. La comunicazioni tra la stazione e la centrale avvengono tramite protocollo OCPP (acronimo di Open Charge Point Protocol, Ndr). «Abbiamo deciso – prosegue Facchinetti – di limitare nel backend le possibilità di controllo a disposizione dell’utente finale, scelta che alleggerisce la user experience da opzioni particolarmente tecniche, per le quali sarà sempre possibile rivolgersi a Mennekes, rendendola di fatto più semplice e intuitiva. Il nostro software integra un sistema di pagamento – quello che interessa alla maggior parte dei nostri clienti, prevalentemente hotel, ristoranti e simili – e la possibilità di estrapolare un report con tutti i processi di ricarica effettuati dalla stazione». Riguardo alle tariffe non possono essere modificate dall’amministratore della stazione: per farlo devono comunicarlo a Mennekes che, successivamente, procede all’aggiornamento. Esistono poi una serie di feature accessorie di controllo da remoto. Ad esempio la possibilità di sbloccare i cavi se, per errore, rimangono agganciati all’auto e un reset generale che è sempre utile per risolvere il 50% dei problemi più frequenti. Poi vengono segnalati eventuali errori di sistema, punti di ricarica non funzionanti ed eventuale assenza della connessione a Internet.
Un servizio sempre più “sartoriale”
Una delle sfide per i produttori è quella di offrire soluzioni modulari in grado di soddisfare esigenze di fruizione diverse, pur mantenendo costi di installazione contenuti. Se realtà come alberghi, ristoranti e centri commerciali sono tra gli esempi più frequenti, esistono anche delle situazioni più particolari che richiedono un approccio differente, come ci racconta Alberto Stecca di Silla Industries: «Ci è capitato di lavorare con una società che gestisce parcheggi aeroportuali. L’azienda in pratica ricarica l’auto mentre il cliente è in viaggio. Hanno scelto di installare un cluster di oltre 10 wall box Prism presso i loro parcheggi e hanno voluto implementare un doppio servizio di interazione tra i caricatori. Questo perché sono realtà che hanno sedi operative in diverse parti d’Italia e hanno bisogno che lo staff di ogni filiale possa adoperare le wall box ma in maniera diversa: ricariche personali (ovvero ricaricare la propria auto), ricaricare la vettura dei clienti e inserire la ricarica nella commessa del cliente per fatturarla. Oltretutto avevano anche l’esigenza di ricaricare presso filiali differenti, sia con le proprie vetture sia con quelle dei clienti, quindi le stesse tessere RFID dovevano poter operare presso colonnine di parcheggi diversi. Tutto questo avrebbe richiesto un lavoro molto complesso.
Abbiamo risolto scegliendo di fornire colonnine Prism Solar RFID accoppiate a un software con piena compatibilità con i protocolli MQTT (Message Queue Telemetry Transport, Ndr) e OCPP, ma soprattutto abbiamo predisposto un set di API (Application Programming Interface), in modo che aziende strutturate con un reparto IT possano accedere a un sistema aperto come il nostro e customizzarlo a piacimento. È lo stesso principio con cui, per spiegarlo più praticamente, su un sito e-commerce si inserisce il protocollo per pagare con PayPal: si tratta di un plug-in aperto che chiunque può gestire ed è la stessa strada che abbiamo deciso di adottare».
Ci sono anche esercizi commerciali che non si fermano alla ricarica come servizio, ma che decidono di farne un vero e proprio side business, come racconta Tommaso Facchinetti di Mennekes:«Abbiamo seguito diverse case history in merito alla ricarica pubblica su suolo privato. Da quando abbiamo lanciato il servizio Mennekes Pay abbiamo installato a oggi tra le 150 e le 200 stazioni di ricarica legate a questa piattaforma». Di recente Mennekes sta seguendo un progetto di elettrificazione presso i centri di riparazione. Quelli dotati di un parcheggio trovano con Mennekes Pay la possibilità di costruire un vero e proprio side business. Oltre a questo esempio, Mennekes ha infrastrutturato diversi contesti: dal fornaio, al ristorante, all’albergo, per arrivare a grossi centri commerciali, imprese molto attive che stanno espandendo velocemente le loro infrastrutture di ricarica. «Tra le installazioni più particolari – prosegue Facchinetti – ci è capitato un punto di ricarica presso un campeggio sull’Isola d’Elba che, dopo appena un anno di attività, ci ha contattati per richiedere l’aggiunta di una seconda wall box. In una location così inusuale come un’isola non ci aspettavamo un traffico di ricariche così elevato». Altro ambito in cui la fruizione della ricarica autenticata su suolo privato è destinata a crescere in maniera importante è quello condominiale. Anche in questo caso l’infrastruttura di dispositivi prevede accorgimenti particolari. Si possono installare più colonnine con un solo contratto condominiale e creare una rete di dispositivi tarati per non superare i consumi previsti dal contratto di fornitura energetica che il condominio ha stretto con l’utility.
Ricarica come strumento di fidelizzazione
A oggi (secondo stime Motus-E, a questo link ulteriori dettagli) il parco circolante in Italia conta 272mila veicoli tra Bev e ibride plug-in. Nonostante la recente battuta d’arresto in termini di immatricolazioni dovuta al ritardo degli incentivi (entrati in vigore solamente lo scorso 16 maggio), la quota di veicoli elettrici in circolazione è destinata a crescere. Di conseguenza, in prospettiva futura, è molto probabile che la possibilità di ricaricare la propria auto presso esercizi commerciali e strutture turistiche risulterà un plus determinante nel momento in cui i clienti opereranno la propria scelta.
Un trend su cui concorda Christoph Erni, fondatore e Ceo di Juice Technology AG: «La presenza di stazioni di ricarica accessibili al pubblico non è un più un lusso, al contrario sta diventando sempre di più un criterio per decidere quale ristorante o hotel visitare. Il servizio di ricarica per auto elettriche è qualcosa di aggiuntivo molto gradito ai clienti e che dovrebbe essere reso disponibile come l’accesso alla connessione WiFi in una camera d’albergo. Con una wallbox da 22 kW, una ricarica per circa 100 km richiede tra i 40 e i 50 minuti: un tempo sufficiente per dissetarsi, mangiare un boccone o fare la spesa». Una possibilità, quella di ricaricare la propria auto, che dovrà essere recepita addirittura come standard dalle strutture, come dichiara Alberto Stecca di Silla Industries: «Di recente mi è capitato di consultare Tripadvisor e Airbnb. Sul primo ho effettuato delle ricerche presso i luoghi più turistici d’Italia, filtrando i risultati attraverso la presenza di colonnine di ricarica: la quantità scremata su TripAdvison, lasciava come opzioni 10-15 hotel per città, una percentuale davvero bassissima. Su Airbnb le opzioni era invece molto numerose, perché il sito propone alloggi privati. Questa è una disparità che fa arrabbiare: se paragoniamo gli hotel nel Nord e nel Sud Europa ormai il servizio di ricarica è dato quasi per scontato, al pari della connessione Internet». Il settore turistico italiano non può non rispondere a questo tipo di necessità come avviene nel resto del continente. Oggi i prodotti ci sono e queste infrastrutture si possono realizzare con un investimento molto più light di quello che si può pensare. C’è più concorrenza sul mercato, ci sono tecnologie che rendono l’utilizzo e l’installazione più semplice e prezzi più concorrenziali perché ci sono sempre più player coinvolti.
I Prodotti
Chint Wcp-2
Design ricercato e tecnologia avanzata sono gli aspetti principali che contraddistinguono questa wall box con potenza fino a 7 kW. La Wcp-P prevede l’utilizzo di RFID card per abilitare la ricarica avvicinando le tessere pre-registrate fornite in dotazione (5 card per ogni dispositivo), integra un cavo da 5 metri a 7 pin di Tipo 2 ed è dotata di sistema di protezione differenziale integrata di tipo B. Lo standard IP55 la rende adatta anche alla collocazione in esterno. La wall box è stata progettata per consentire un’installazione semplice, versatile e un’utilizzo intuitivo. Inoltre è possibile, su richiesta per quantitativi specifici, personalizzare la cover e il logo del dispositivo.
Daze Technology DazeMax C
La wall box Dazemax C è stata progettata e pensata per l’utilizzo semi pubblico, facendo particolare attenzione a caratteristiche come resistenza e affidabilità. L’abilitazione alla ricarica può avvenire tramite app oppure attraverso l’apposita chiavetta fornita in dotazione. La wall box supporta la funzione Dynamic Power Management e può essere installata a muro, oppure montata sull’apposito supporto da terra. Dazemax C è disponibile in due tagli di potenza, fino a 7,4 e 22 kW. Il materiale dell’involucro è realizzato in acciaio e rispetta gli standard di isolamento IP54, oltre a supportare la connessone via Bluetooth.
Energy Srl ZeroCO2 Sun Charger
La wall box ZeroCO2 Sun Charger con potenza da 7,3 kW è studiata per essere perfettamente compatibile con tutti i prodotti a marchio zeroCO2 realizzati da Energy Srl. Si tratta di un dispositivo di ricarica monofase con la possibilità di essere installato a parete oppure di essere utilizzato come colonnina grazie all’apposito supporto a terra. A breve sarà disponile anche la versione ad accesso condizionato tramite RFID (tessere abilitanti) per applicazioni presso alberghi, ristoranti e grande distribuzione (dimensioni e capacità restano invariate). Integra la funzione di controllo dinamico del carico e può essere programmata e monitorata tramite app.
Ingeteam Fusion
La wall box è disponibile in due diverse configurazioni: Fusion Street, per l’installazione al suolo come colonnina, oppure Fusion Wall, per l’installazione a parete. Il cuore del dispositivo rimane il medesimo: supporta l’identificazione dell’utente tramite lettore RFID, integra un monitor a colori per visualizzare lo stato della ricarica, prevede la possibilità di connessione alla Rete via Ethernet o Wi-Fi ed è possibile aggiornarne il firmware via USB. La wall box presenta anche la funzione di controllo dinamico del carico. Entrambi i modelli hanno doppia presa per ricaricare due veicoli contemporaneamente e sono disponibili con due tagli di potenza, da 7,4 e da 22 kW.
Juice Technology Juice Charger me
Compatta e leggera, la wall box Juice Charger me presenta un telaio in alluminio spazzolato e un involucro in policarbonato resistente ai raggi UV in caso di installazione outdoor. Una volta collegata l’auto alla presa, se compatibile con il protocollo Plug n’Play, viene riconosciuta (previa registrazione) e caricata. È possibile abilitare la ricarica anche attraverso autenticazione RFID per i veicoli che non supportano lo standard ISO 15118. La wall box supporta la funzione di gestione dinamica del carico, integra un contatore elettrico certificato MID ed è predisposta per la gestione dinamica della ricarica locale se installata in cluster con un massimo di 250 stazioni collegate.
Lynus8 S200
La colonnina S200 è ottimizzata per l’utilizzo pubblico: presenta infatti una doppia presa di Tipo 2, integra un doppio schermo LCD e prevede un doppio sistema di identificazione RFID. Le ricariche vengono gestite attraverso la piattaforma proprietaria Lynus8 mentre gli utenti possono attivare la colonnina scaricando l’apposita app. Il dispositivo prevede due punti di ricarica con potenza da 22 kW e un grado di protezione IP65 che garantisce la possibilità di installazione in esterno. La colonnina è realizzata in acciaio zincato.
Mennekes Amtron Compact 2.0
La linea di Wallbox Amtron 2.0 pevede la presenza di un lettore RFID per evitare ricariche non autorizzate e le card vengono fornite insieme al dispositivo. Di dimensioni compatte, il design della wall box è stato studiato per poter arrotolare facilmente il cavo da 7 mt fornito in dotazione attorno al dispositivo, mentre i Led sulla parte frontale forniscono informazioni in tempo reale sullo stato della ricarica. La versione più performante ha una potenza di 22 kW in trifase ed è studiata per lavorare in sinergia con un eventuale impianto fotovoltaico.
R-ev Black City
La wall box, con potenza fino a 22 kW e presa di Tipo 2, è stata appositamente progettata per l’installazione in luoghi pubblici ove è prevista l’utenticazione dell’utente, che può avvenire tramite RFID card o app. Il device è provvisto di un misuratore certificato MID, la cover in PVC è realizzata per resistere ai raggi UV e predispone uno spazio per eventuali personalizzazioni. Integra un modem GPRS/4G e sul display frontale è possibile monitorare lo stato della colonnina e della ricarica.
Scame Parre BE-W 205
Ideale per l’installazione a utilizzo pubblico grazie alla presenza del riconoscimento RFID, che può essere gestito tramite card, codice QR o app dedicata, la wall box (con potenza da 7,4 kW) è un prodotto totalmente made in Italy, si distingue per un design originale dalle linee essenziali – con finitura dual Feel Sensitive, particolarmente resistente ai raggi Uva – e per la qualità dei materiali utilizzati. Il dispositivo soddisfa la norma di sicurezza IEC 61851-1 senza l’aggiunta di ulteriori dispositivi di protezione. È provvisto di funzione Power Management per la gestione dinamica del carico ed è in grado di modulare la potenza di ricarica in base ai consumi.
Senec Dpm3
Disponibile dal prossimo luglio, la nuova wall box Dpm3 riprende le qualità del modello precedente in termini di compattezza e flessibilità aggiungendo nuove funzionalità. La wall box (disponibile con potenza da 2,3 e 7,4 kW) prevede infatti l’autenticazione dell’utente via RFID e consente di visualizzare sul display diverse informazioni come la potenza della ricarica in tempo reale, lo storico delle ricariche effettuate dai rispettivi utenti e di verificare eventuali anomalie di funzionamento. Anche il nuovo modello supporta la funzione di gestione dinamica del carico e prevede la possibilità di selezionare la potenza di ricarica via App.
Silla Industries Prism Solar RFID
Il modello Prism Solar viene fornito con due token di identificazione RFID. È progettato per regolare automaticamente i consumi – in modo da evitare cali di tensione e il distacco della rete – e per ottimizzare la ricarica in presenza di un impianto fotovoltaico con sistema di accumulo. La wall box (nella versione trifase) ha una potenza fino a 22 kW e prevede la possibilità di connettersi alla rete via Wi-fi o cavo ethernet. Prevede la gestione dinamica del carico e lo standard IP65 la rende idonea all’installazione outdoor (è disponibile anche nella versione con doppio cavo di ricarica).
SolarEdge
Facile da installare sia all’interno che all’esterno, il nuovo caricabatterie per veicoli elettrici di SolarEdge (con potenza fino a 22 kW) include un cavo di ricarica integrato di 6 metri con connettore di Tipo 2 e prevede come opzione la ricarica autenticata attraverso RFID card. È idoneo all’installazione sia come unità indipendente che come parte integrante della suite di prodotti SolarEdge per la produzione e la gestione dell’energia. Il nuovo caricabatterie è inoltre perfettamente integrato nell’ecosistema SolarEdge, permettendo ai proprietari del sistema di controllare e monitorare la produzione di energia solare, il consumo e la ricarica dei veicoli attraverso una singola app.
Sunerg EV Sun Charger
La wall box prevede l’utilizzo di scheda RFID per l’attivazione della ricarica. È disponibile con due tagli di potenza, fino a 7,4 kW in monofase e fino a 22 kW in trifase. Utilizza un connettore di ricarica di Tipo 2 lungo 6 metri, integra un indicatore Led e grazie alla funzione Dynamic Load Balancing scongiura cali di tensione dovuti al sovraccarico: è sufficiente impostare il valore massimo che è possibile assorbire dalla rete. Il design ha il brevetto IP65 per utilizzo esterno. Il dispositivo prevede il montaggio a parete ed è coperto da 5 anni di garanzia.
Wallbox Commander 2
La Wall box Commander 2 si distingue per la presenza di un ampio touchscreen tramite il quale accedere a tutte le informazioni sullo stato della ricarica. Appositamente progettata per l’utilizzo pubblico, integra diversi sistemi di identificazione, dalla tecnologia RFID alla possibilità di associare dei PIN code a ogni diverso utente. Supporta la funzione Dynamic Power Sharing per il bilanciamento dinamico del carico e include una sim gratuita per essere sempre connessa alla rete e facilmente monitorabile via app. Il grado di protezione IP54 e IK10 ne consentono l’installazione in esterno (disponibile nelle versioni da 7,4 kW monofase e 22 kW in trifase).
ZCS
Le stazioni di ricarica proposte da Zucchetti Centro Sistemi sono disponibili in due modelli che differiscono per potenza erogata, da 7 e 22 kW. Entrambe supportano l’identificazione tramite RFID e sono progettate per lavorare in perfetta sinergia con un impianto fotovoltaico con sistema di accumulo. Grazie al sistema Predictive Energy Intelligence riescono a ottimizzare il flusso di energia da utilizzare per la ricarica e a ripartirlo in base alle esigenze dell’utente. Inoltre possono prevedere la quantità di energia prodotta dall’impianto fotovoltaico in base alle previsioni meteo.