Anie E-Mobility: lotta alle fake news e diffusione delle wall box per sostenere la transizione
Il Gruppo E-Mobility di Anie Confindustria – che rappresenta circa 70 aziende che operano nel settore delle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici – ha rinovato attraverso una nota ufficiale il proprio impegno nel diffondere una corretta informazione tecnica sulla ricarica dei veicoli elettrici. L’obiettivo è quello di promuovere lo sviluppo di infrastrutture sicure, efficienti e accessibili, anche attraverso la diffusione delle wall box smart, indispensabili per la ricarica privata, fondamentali per integrare la ricarica aziendale e la ricarica pubblica. Secondo quanto sottolineato da Anie uno dei principali vantaggi delle wall box, oltre alla maggiore sicurezza, è la comodità. Avere una stazione di ricarica domestica consente ai proprietari di auto elettriche di ricaricare il proprio veicolo senza doversi recare a una stazione pubblica. Nelle versioni smart permette di adeguare la potenza di ricarica con i carichi di casa, nonché di ottimizzare i tempi grazie anche alla possibilità di ricaricare durante la notte, sfruttando così le tariffe elettriche più basse.
Come riportato nel comunicato diffuso dall’associazione: “È necessario evidenziare che la normativa CEI limita la ricarica con le prese domestiche a pochi casi; il tema della sicurezza deve, infatti, essere messo in primo piano in quanto l’utilizzo di questa tipologia di ricarica (detta “Modo 2”) non richiede la verifica dell’impianto a monte che potrebbe non essere correttamente dimensionato per sopportare carichi così importanti per un tempo lungo. Per questo la ricarica con il Wallbox (detta “Modo 3”) è sempre da preferire”. Altro tassello fondamentale per sostenere la transizione elettrica è la lotta alle fake news: “Il mondo della mobilità elettrica è spesso bersaglio di notizie errate. Tra le più diffuse fake news c’è l’idea che una tipologia di ricarica sia migliore o più importante di un’altra. In realtà tutte le modalità di ricarica sono importanti per la promozione della mobilità elettrica, siano esse di tipo standard, fast o ultrafast. Il cambio di paradigma sta nel fatto che, invece che fare rifornimento in un unico posto, con l’e-mobility le possibilità e le modalità di rifornimento si moltiplicano, sfruttando al meglio i momenti in cui l’auto è ferma, siano essi in ambito pubblico o privato. La regola fondamentale è che, soprattutto in ambito privato dove i controlli potrebbero essere meno rigorosi, si scelgano sempre stazioni di ricarica conformi alle normative CEI di riferimento, per garantire la massima sicurezza”.
Secondo quanto emerge dal rapporto Smart Mobility 2024, realizzato da Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano, l’Italia è in ritardo rispetto agli altri Paesi europei nel raggiungimento degli obiettivi di mobilità elettrica per il 2030, un gap che rischia di compromettere il percorso di decarbonizzazione. «Per lo sviluppo del mercato delle infrastrutture di ricarica» ha dichiarato Omar Imberti, Coordinatore del Gruppo E-Mobility Anie Confindustria. «È cruciale un quadro regolatorio stabile che fornisca certezze agli investimenti. Questo significa coordinare gli incentivi in modo da garantire una pianificazione strategica delle politiche di investimento. La diffusione delle stazioni di ricarica conformi alle normative e possibilmente Smart, in particolare in ambito aziendale e condominiale, è un elemento essenziale per accelerare la transizione verso una mobilità sostenibile. Come Gruppo E-Mobility di Anie auspichiamo e supportiamo un deciso cambio di rotta nelle politiche e nella pianificazione, senza il quale l’Italia rischia di fallire la transizione verso una mobilità sostenibile».