Crescono le auto elettriche, meno i charging point. Nel mondo il rapporto è 1 ogni 9,2
Secondo un analisi di Bloomberg Nef il numero di punti di ricarica pubblici a livello mondiale non sta tenendo il passo rispetto all’incremento dei veicoli elettrici in circolazione. Il rapporto è infatti salito da 1 charging point ogni 7,4 veicoli elettrici (registrato a fine 2020) a 1 punto di ricarica ogni 9,2 veicoli registrato a fine 2021 (nel 2014 l’attach rate era di 1 ogni 4,7). Il gap è cresciuto soprattutto in seguito ai 6,6 milioni di veicoli elettrici venduti nel corso dell’ultimo anno, una crescita che, in diversi Paesi, non è stata assecondata da un aumento proporzionale delle infrastrutture di ricarica.
Scendendo nel dettaglio però, la ricerca di Bloomberg (a questo link ulteriori dettagli) sottolinea come in alcune regioni del mondo la situazione sia radicalmente differente. In Cina ad esempio, nonostante un incremento importante del parco circolante, la media è rimasta costante grazie agli investimenti e oggi il dato è di un punto di ricarica ogni 6,6 veicoli. Ottima media anche in Olanda, dove si conta 1 punto di ricarica pubblico ogni 3,9 veicoli. Negli Usa si contano invece 21,2 vetture per charging point; in Germania 20,1. In Norvegia, Paese dove le immatricolazioni di veicoli elettrici sono più alte rispetto al resto del mondo (nel Q1 2022 l’83% dei veicoli venduti è stato elettrico), il rapporto è di 30,1 auto per punto di ricarica.
La situazione peggiora sensibilmente se si considerano solo i punti di ricarica ultra fast. In questo caso negli Usa la media sale a 105,8 veicoli per ogni charging point, in Germania a 135,4, in Olanda a 147,3, in Norvegia a 92,2 e nel Regno Unito la media si attesta a 87,4. La maggior parte delle infrastrutture rapide, secondo lo studio, necessita dalle 8 alle 10 sessioni di ricarica al giorno per generare profitti e per favorire, di conseguenza, investimenti allo sviluppo. Il problema principale, secondo Bloomberg. è invece che presso molte stazioni si crea sovraffollamento, con conseguenti disagi e disincentivi all’utilizzo o al passaggio all’elettrico. È evidente che sarà necessario trovare un equilibrio tra richiesta e offerta.
A oggi, pare che l’unico operatore in grado di centrare questo obiettivo sia stata Tesla con i suoi Supercharger, che contano una media di 10 punti di ricarica ultra fast attivi per ogni stazione, seguiti a livello mondiale da BKK (che ne ha “solamente” 3,8), Fastned (3,6), Ionity (3,5) e Stat Kraft al quinto posto (2,9).