Motus-E lancia l’allarme sui fondi destinati alle colonnine: “A rischio un’occasione irripetibile”
L’associazione Motus-E ha lanciato un campanello d’allarme relativo all’impiego degli oltre 700 milioni di euro destinati all’installazione di 21mila colonnine di ricarica sul territorio italiano. «L’Italia rischia di perdere un’occasione irripetibile», sottolinea nel comunicato il segretario generale di Motus-E, Francesco Naso, spiegando che: «la somma a disposizione contribuirebbe a realizzare nella Penisola una rete di ricarica ad alta potenza tra le più capillari d’Europa, alimentando lo sviluppo di nuove filiere nazionali e la creazione di posti di lavoro. Il tempo a disposizione per intervenire è poco. Ma l’esecutivo ha tutti gli strumenti e le competenze per risolvere il problema e garantire un utilizzo efficace delle risorse messe a disposizione dalla Commissione Ue. Un’opportunità simile ha riflessi economici positivi sull’intero Sistema Paese oltre a poter dare un deciso impulso alla mobilità a zero emissioni».
I nodi applicativi – prosegue testualmente la nota – su cui da mesi l’associazione suona l’allarme, riguardano in primis l’incompatibilità tra le tempistiche indicate nei decreti attuativi e le note lungaggini autorizzative con cui gli operatori del settore si misurano quotidianamente. «Le scadenze indicate per la presentazione dei progetti», rimarca Naso, «sono inconciliabili con i tempi necessari per il via libera alle infrastrutture da parte delle amministrazioni locali. Senza una modifica urgente o la creazione di una ‘fast track’ autorizzativa, potrebbe essere letteralmente impossibile usare i fondi a disposizione. Abbiamo già segnalato in passato questo problema e siamo a completa disposizione per ragionare subito su una soluzione insieme ai ministeri e agli enti coinvolti».
Un altro tema importante è quello delle location in cui le colonnine di ricarica dovranno essere posate secondo i criteri stabiliti dai decreti attuativi registrati dal MASE. La normativa in questo momento premia l’installazione nelle aree di servizio carburanti, secondo Motus-E con un approccio disallineato rispetto alle reali esigenze degli automobilisti: «Chi guida un’auto elettrica sa bene che il suo utilizzo presuppone delle routine diverse dal passato. Tralasciando quelle domestiche, spesso durante le ricariche si fa altro, sfruttando le colonnine situate nei parcheggi presso gli uffici, le attività commerciali o quelle ludiche. Rimanere fermi in un benzinaio, generalmente sprovvisto di attività non-oil, non è sicuramente la soluzione migliore e più sicura per gli utenti, specialmente se il distributore si trova in zone isolate» conclude Naso.