Motus-E presenta il Manifesto della Ricarica: cinque proposte per accelerare la rete nazionale
Rendere la rete italiana di ricarica pubblica più capillare, efficiente e conveniente: è l’obiettivo del Manifesto della Ricarica presentato ieri (30 ottobre) a Roma da Motus-E. Il documento, intitolato “Ricaricare l’Italia: manifesto per un’infrastruttura strategica per il Paese”, raccoglie analisi e proposte del settore per superare i ritardi che frenano la diffusione della mobilità elettrica e allineare l’Italia agli standard europei. Dal 2019, la filiera della ricarica ha investito oltre 1,8 miliardi di euro e installato più di 70mila punti di ricarica pubblici. Eppure, l’Italia resta in coda tra i principali mercati del continente, con una quota di auto full electric del 5,2% nei primi nove mesi del 2025, contro una media europea del 16,1%. Il divario si riflette anche sugli obiettivi del Piano Nazionale Integrato Energia-Clima, che prevede 6,6 milioni di veicoli ricaricabili in circolazione entro il 2030, a fronte delle circa 330.000 auto elettriche oggi immatricolate.
Per sostenere la transizione e garantire la sostenibilità del settore, Motus-E individua cinque aree d’intervento prioritarie:
Riduzione dei costi di approvvigionamento energetico in capo agli operatori della ricarica, allineandoli agli altri grandi Paesi europei, per garantire prezzi finali al pubblico più competitivi.
Interventi normativi e regolatori per semplificare le fasi di connessione delle infrastrutture e per dare piena applicazione alle normative europee in tema di decarbonizzazione del settore trasporti, dando immediata applicazione a quanto previsto dalla direttiva sulle energie rinnovabili (RED III).
Copertura totale delle reti autostradali, per assicurare la completa infrastrutturazione delle arterie del Paese per la mobilità delle persone e il trasporto merci lungo tutto il territorio nazionale.
Concessioni di suolo più lunghe (20 anni), per garantire rientro e stabilità degli investimenti.
Governance e pianificazione infrastrutturale centralizzate attraverso strumenti di monitoraggio e programmazione su cui far convergere i dati e gli scenari di tutti gli stakeholder.
Fabio Pressi, presidente di Motus-E, ha dichiarato: «La filiera della ricarica attrae capitali, crea lavoro, riqualifica il territorio ed è un fattore abilitante indispensabile per la nuova mobilità. Eppure, si scontra ancora con enormi difficoltà dovute alla frammentazione normativa, ai lunghi iter autorizzativi e alle tariffe regolate che impediscono di ridurre i costi per gli automobilisti. Il manifesto nasce per fornire alle istituzioni una piattaforma tecnica concreta su cui intervenire subito, per evitare che l’Italia diventi un Paese di serie B nel mercato automobilistico. Mentre in Europa si discute ancora del 2035, nel mondo una nuova auto su cinque è già elettrica: non è più il tempo delle esitazioni, ma di una politica industriale europea orientata all’innovazione e alla competitività».





