ChargeUp Europe: flotte aziendali fondamentali per spingere la domanda di BEV
Le flotte aziendali europee rappresentano una leva strategica ancora largamente sottovalutata per sostenere e stabilizzare la domanda di veicoli elettrici nel medio-lungo periodo. È quanto emerge dal position paper “Electrifying Corporate Fleets – Untapped Potential to Sustain EV Demand”, pubblicato da ChargeUp Europe, che mette a fuoco il ruolo centrale delle flotte nella decarbonizzazione del trasporto stradale e nella diffusione dell’infrastruttura di ricarica. Secondo l’analisi, le flotte aziendali sono responsabili di circa il 58% di tutte le nuove immatricolazioni in Europa, un dato che ne certifica l’impatto diretto sulla trasformazione del mercato automotive. Nonostante ciò, la penetrazione dei veicoli elettrici in questo segmento è ancora limitata: solo il 16% delle nuove immatricolazioni aziendali nel 2023 ha riguardato veicoli a batteria, un valore significativamente più basso rispetto al potenziale tecnico e operativo delle flotte. ChargeUp Europe sostiene che, con adeguate politiche di supporto e un contesto normativo favorevole, questa quota potrebbe salire al 42% entro il 2030, contribuendo in modo determinante agli obiettivi climatici dell’Unione.
Uno dei temi centrali affrontati dal documento riguarda il ciclo di vita accelerato dei veicoli aziendali, che in media vengono sostituiti ogni 3-5 anni, generando un flusso costante di veicoli elettrici sul mercato dell’usato. Questo meccanismo può ridurre le barriere economiche per l’adozione privata, aumentando l’accessibilità ai veicoli a batteria da parte di famiglie e piccoli imprenditori. ChargeUp Europe stima che un’espansione dell’elettrificazione aziendale potrebbe far crescere il mercato europeo dell’usato BEV di oltre 5 milioni di unità entro la fine del decennio. Sul fronte infrastrutturale, il report sottolinea come l’80% della ricarica dei veicoli aziendali avvenga in ambienti privati – presso depositi, sedi operative o abitazioni dei dipendenti – alleggerendo la pressione sulla rete pubblica. Tuttavia, la crescita di questi sistemi richiede investimenti mirati e un quadro regolatorio che favorisca l’installazione di punti di ricarica nei luoghi di lavoro, nei parcheggi aziendali e nei contesti condominiali. In tal senso, ChargeUp Europe raccomanda una semplificazione delle procedure autorizzative e un maggiore coordinamento tra policy industriali e strategie urbane.
Il documento lancia inoltre un richiamo ai Governi nazionali affinché armonizzino gli incentivi fiscali e le normative sulle fringe benefit aziendali, che oggi risultano spesso frammentati o poco favorevoli all’elettrificazione. La chiarezza normativa e la prevedibilità degli sgravi sono considerate leve essenziali per incoraggiare gli investimenti delle imprese in veicoli elettrici e in infrastrutture di ricarica dedicate. Altro nodo strategico affrontato riguarda l’interoperabilità dei servizi di ricarica, in particolare per le flotte cross-border. ChargeUp Europe evidenzia come la mancanza di standard comuni, la frammentazione dei circuiti di pagamento e la scarsa trasparenza tariffaria siano ancora ostacoli significativi per l’efficienza operativa delle flotte elettriche. Il superamento di queste barriere viene indicato come un passaggio imprescindibile per rendere la mobilità elettrica un’opzione praticabile su scala continentale. Con questo position paper, l’associazione sottolinea come l’elettrificazione del comparto corporate non sia più solo una questione ambientale, ma una scelta di politica industriale e di sistema, che può definire l’equilibrio del mercato europeo della mobilità elettrica nei prossimi anni.
A QUESTO LINK è disponibile il position paper di ChargeUp Europe