Quando il Made in Italy è sinonimo di innovazione e affidabilità
Controllo totale della filiera, qualità progettuale e capacità di innovare partendo dal territorio: questi sono i punti cardine della strategia tutta italiana di DKC per continuare a crescere nel settore e-mobility, dove l’azienda è presente con prodotti in AC di alta gamma sviluppati grazie a un know how ultra ventennale nel campo dell’automazione industriale. Tante le novità in arrivo, da un programma di fidelizzazione per installatori a soluzioni di ricarica in DC. Ne parla Luca Minetto, Direttore Marketing e Comunicazione

Luca Minetto, Direttore Marketing e Comunicazione di DKC
Dalla carpenteria per l’automazione industriale all’elettronica di potenza, dalle canalizzazioni fino agli inverter e alle colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici: il percorso di DKC in Italia è una storia di acquisizioni mirate, visione industriale e valorizzazione del know-how nazionale. Un approccio che ha portato l’azienda a diventare in pochi anni un interlocutore affidabile anche nel settore della mobilità elettrica, grazie a una gamma integrata di soluzioni hardware e software interamente sviluppata e prodotta in Italia. A fare la differenza è proprio il Made in Italy: non solo come marchio d’origine, ma come leva strategica per garantire qualità, personalizzazione e tempestività, in un mercato che richiede sempre più soluzioni flessibili e affidabili. L’azienda ha scelto di investire in competenze interne, controllo totale dei processi e tecnologie di ultima generazione – come ad esempio i componenti in carburo di silicio negli inverter —per offrire un ecosistema evoluto, scalabile e completamente gestibile da remoto. Un’offerta premium che intercetta le esigenze di installatori, progettisti, energy manager e aziende che intendono elettrificare le proprie flotte. Luca Minetto, Direttore Marketing e Comunicazione di DKC, racconta come l’azienda stia affrontando la sfida della transizione energetica, puntando su italianità, innovazione e integrazione di filiera come elementi distintivi in un settore sempre più strategico.
Qual è stato il percorso di sviluppo di DKC in Italia e come si è evoluto nel tempo?
«Lo sviluppo di DKC in Italia è iniziato nel 2007 con due acquisizioni strategiche nei settori delle canalizzazioni e della carpenteria per l’automazione industriale, che oggi rappresentano circa il 40% del fatturato. L’azienda ha puntato su realtà italiane con forte know-how produttivo e reti commerciali consolidate, rafforzando così da subito la presenza sul mercato. Negli anni, ha ampliato il proprio business attraverso la creazione di due startup: una per climatizzatori da quadro e una per condotti elettrificati e blindo sbarre. Tra il 2015 e il 2019, DKC ha inoltre acquisito aziende di eccellenza nel settore dell’elettronica di potenza, come RGM ed EnerConv, quest’ultima attiva già da tempo nella produzione di sistemi di accumulo. L’ultima acquisizione, SATI Italia, ha ulteriormente rafforzato il comparto canalizzazioni. Il percorso di crescita ha seguito sostanzialmente due direttrici: il consolidamento delle aree core tramite acquisizioni ed investimenti industriali e lo sviluppo di competenze tecnologiche avanzate per un’offerta sempre più smart».
Come si inserisce il tema dell’e-mobility nel percorso evolutivo dell’azienda?
«Grazie al percorso di acquisizioni in campo tecnologico ed elettronico, nel 2020 l’azienda si è affacciata sul mercato della mobilità elettrica e della transizione energetica. Nel 2021, è stato definito un chiaro piano industriale, focalizzato sia sulla ricarica dei veicoli elettrici sia sull’accumulo da fotovoltaico. L’obiettivo era – e rimane – quello di sviluppare e di produrre attraverso il team DKC di ricerca e sviluppo una gamma hardware e software completamente integrata, con soluzioni modulari e scalabili. Per ciò che riguarda l’e-mobility , siamo partiti con la wall box E.Charger a cui abbiamo aggiunto la colonnina AC E.Charger Double con doppia presa da 22 kW, lanciata sul mercato alla fine dello scorso anno. A partire dal 2026 prevediamo inoltre di accedere al segmento della ricarica in DC con dispositivi ad alta potenza compresi tra i 60 e i 180 kW. Si tratta di un passaggio naturale, poiché all’interno dell’azienda possediamo già tutte le competenze necessarie per lo sviluppo dei prodotti DC, inclusa la capacità di progettare e realizzare internamente schede elettroniche custom in base a esigenze specifiche».
A questo link l’articolo completo pubblicato su E-Ricarica di Luglio-Agosto 2025