Soluzioni connesse ed efficienti per crescere nell’e-mobility
Il settore della mobilità elettrica richiede soluzioni sempre più integrate che mettano in comunicazione produzione, accumulo e utilizzo dell’energia. È questa la direzione scelta da GoodWe, che con la piattaforma sems e una nuova wall box smart punta a semplificare la gestione per utenti e installatori. «Il nostro obiettivo non è competere sul prezzo, ma offrire un ecosistema intelligente che generi valore reale», spiega Valter Pische, Territory Manager Southern-Eastern Europe dell’azienda

Valter Pische, Territory Manager Southern-Eastern Europe di GoodWe
La mobilità elettrica non riguarda solo le auto, ma l’intero ecosistema che consente di produrre, gestire e utilizzare l’energia in modo intelligente. È su questo terreno che si muove GoodWe, azienda fondata nel 2010 e cresciuta rapidamente fino a diventare un player a livello globale. Con tre stabilimenti produttivi e tre centri di ricerca in Cina, una sede europea a Monaco di Baviera e un fatturato di oltre 750 milioni di euro nel 2024, l’azienda punta a raggiungere presto il miliardo, rafforzando la propria presenza nei mercati più dinamici. Il cuore della strategia è la piattaforma SEMS, che mette in comunicazione moduli fotovoltaici, sistemi di accumulo e colonnine di ricarica come la nuova HCA G2. Questa integrazione consente di ottimizzare i flussi energetici, ridurre la dipendenza dalla rete e, in prospettiva, abilitare funzionalità avanzate come il vehicle-to-grid, già pronte dal punto di vista tecnico ma ancora vincolate dalle normative nazionali. GoodWe sceglie di distinguersi non sul prezzo, ma sul valore aggiunto, con prodotti che dialogano tra loro in modo nativo e semplificano la gestione sia per l’utente sia per l’installatore. Una strategia che si completa con programmi di formazione come GoodWe Plus e con un servizio post-vendita strutturato su più livelli. Valter Pische, Territory Manager Southern-Eastern Europe di GoodWe, racconta come l’azienda intende accompagnare la crescita della mobilità elettrica in Italia, puntando su integrazione, qualità e fiducia quali leve per uno sviluppo stabile e duraturo.
Come si colloca GoodWe a livello globale?
«GoodWe è stata fondata nel 2010. Siamo presenti a livello mondiale, con tre siti produttivi in Cina e tre centri di ricerca e sviluppo; la nostra base principale europea è a Monaco di Baviera. Il fatturato di quest’anno dovrebbe attestarsi intorno ai 750 milioni di euro e l’obiettivo nel breve periodo è arrivare al miliardo di fatturato. A livello organizzativo, GoodWe in Europa è stata ristrutturata in macro-territori: il territorio di cui sono il responsabile comprende l’Italia, i Balcani, la Grecia, Cipro e Malta. Nel team attuale siamo 12 persone interne; inoltre abbiamo centri di assistenza e supporto clienti esterni che, tra Italia, Grecia e Balcani, contano circa 30 persone di primo livello e altre 6-7 persone di secondo livello per necessità tecnicamente più complesse».
Come e quando GoodWe ha fatto il suo ingresso nel mercato e-mobility?
«GoodWe è partita dalla produzione di inverter per il residenziale e già nel 2012 ha lanciato i primi inverter ibridi sul mercato internazionale. Da allora abbiamo progressivamente sviluppato il business, concentrandoci sempre più sulla creazione di un ecosistema: produzione, stoccaggio e utilizzo dell’energia sotto lo stesso cappello, che concretamente oggi vanno a collocarsi all’interno della piattaforma di comunicazione SEMS. Circa tre anni fa abbiamo lanciato la nostra prima versione di questa piattaforma, che si è evoluta nel tempo e che oggi comprende un ecosistema più ampio di cui fanno parte anche prodotti dedicati alla mobilità elettrica. All’interno di questa gamma abbiamo le colonnine di ricarica di seconda generazione, colonnine intelligenti che interagiscono totalmente con i nostri sistemi fotovoltaici e che possono essere abbinate a carport fotovoltaici. In questo modo possiamo offrire un sistema “100% GoodWe”: moduli fotovoltaici con pensiline prodotte internamente e una colonnina di ricarica integrata, ovvero la nuova HCA G2 che dialoga nativamente con l’intero sistema».
Quali sono le caratteristiche principali dell’ev-charger?
«Abbiamo lanciato la HCAG2 tra la fine dello scorso anno e l’inizio di quest’anno. È un dispositivo pensato per rispondere alle richieste attuali del mercato: massima integrazione e comunicazione con i nostri sistemi e supporto di tutte le funzionalità richieste dagli utilizzatori finali. Una caratteristica importante è l’app dedicata che integra il sistema all’interno della nostra piattaforma di monitoraggio. Il caricatore HCA G2 offre inoltre diversi metodi di autenticazione, il che lo rende adatto all’utilizzo per flotte elettriche o in contesti aziendali. L’HCA G2 rappresenta perciò il punto di arrivo di un processo di integrazione nella comunicazione e nel monitoraggio, con la possibilità di gestire l’erogazione in funzione delle esigenze dell’utilizzatore. Ovviamente parliamo di un prodotto smart pensato anche per l’utilizzo stand-alone, che può essere installato semplicemente per consentire la ricarica del veicolo elettrico. Tuttavia sappiamo che le auto elettriche sono destinate a diventare parte di un ecosistema più ampio: ad esempio è prevedibile e già in parte implementata la possibilità in futuro di utilizzare le batterie dei veicoli come supporto alla rete. Per questo una colonnina intelligente deve essere parte di un ecosistema e permettere scambi di energia: non è solo un semplice accessorio per la ricarica, ma un elemento integrato di un sistema intelligente».
A questo link il PDF dell’articolo completo pubblicato su E-Ricarica di novembre




